Alessandro Manno
Capodanno 2022, il bilancio della fine di un’epoca

Il mondo cambia. Di continuo. Ogni giorno da qualche parte avviene qualcosa di nuovo che seppur in minima parte porta uno stravolgimento in quello che fino a poco tempo prima era la regola, la certezza, la lettera scritta sulla pietra.
È una banalità? Assolutamente sì.
Hai aperto questo articolo la vigilia di Capodanno per leggere le stesse cose che potevi tranquillamente sentirti dire dal tuo amico/a ubriaco tra un paio d’ore? Spero di no, adesso provo a giustificarti queste due righe.
La Generazione Z e il rapporto con la storia
Pensavamo tante cose delle nostre vite. Pensavamo di essere fuori dalla storia. Avevamo l’impressione e probabilmente l’abbiamo tutt’ora che le cose importanti non accadano sotto i nostri occhi. La mia generazione ha sviluppato un rapporto con la storia e con il presente di distacco e di astrazione che alle volte la rende quasi impermeabile agli scossoni. Questo perché siamo talmente immersi nello scorrere continuo della quotidianità e in una marea di notizie che ci travolgono ogni giorno, che non abbiamo la piena consapevolezza dei cambiamenti.
Non l'abbiamo e parlo al plurale perché, sebbene nella mia carta d’identità ci siano ancora gli stessi primi numeri di Italo Calvino, Walt Disney e Rita Levi-Montalcini, per tutti noi la Storia (e l’iniziale maiuscola non è un errore) è terminata nel 1945, alla fine della II Guerra Mondiale. Nella migliore delle ipotesi alla fine degli anni ’70 o dopo la caduta del Muro di Berlino. Per i più studiosi al 2001, con l’attentato alle Torri Gemelle.
Il resto è vita. Nostra, dei nostri nonni, dei nostri genitori.
La guerra, le morti illustri, il virus
Quest’anno però sento, almeno nel mio piccolo, di aver cambiato questa mia percezione perché tutto ciò che è successo in questi 365 giorni penso che abbia definitivamente cambiato l’idea di noi “zoomer” di essere fuori dalla storia.
La guerra è esplosa in Ucraina in una calda giornata di fine febbraio (almeno a Torino era calda), io era appena andato a tagliarmi i capelli e tutto aveva il sapore di una meravigliosa quotidianità. Sicuramente per me, forse anche per altri, vedere quelle immagini è stata una sveglia che mi ha ricordato quanto fossimo dentro la storia.
Con i ragazzi e le ragazze della Redazione abbiamo sviscerato l’argomento, ci siamo sentiti coinvolti in prima persona. Abbiamo raccolto analisi, testimonianze, previsioni. Abbiamo avuto un collegamento in diretta a pochi chilometri dal fronte. Ecco. Probabilmente vedere una persona a cui vuoi bene a così breve distanza dal luogo in cui la Storia si compie cambia irrimediabilmente il modo con cui ti approcci ai fatti.
O almeno ha cambiato la mia.
La sacra triade che comprende la pandemia, la guerra in Ucraina e la morte di persone che c’erano sempre state nelle nostre vite, ha cambiato il modo con cui ci rapportiamo al presente.
Le morti della Regina Elisabetta, di Pelé e, ultimo nella mattinata del 31 dicembre, del Papa emerito Benedetto XVI - solo per citare alcuni dei più iconici che passano dal tempo del presente a quello della storia - ci rendono consapevoli che non potremo mai più vedere l’attualità nello stesso modo.
Ovviamente domani il mondo continuerà a girare (tanto per non dire frasi banali) perché il tempo ha un andamento lineare, non ciclico anche se ci piace pensarlo per semplificarci la vita.
Però se le convenzioni sociali hanno un senso, se il calendario gregoriano è una bella invenzione, se tu sei arrivato o arrivata a leggere sino a qui perché hai letto la parola “Capodanno” nel titolo allora posso dire con serenità che il 2022 è stato l’anno in cui abbiamo smesso di essere bambini, in cui la Storia si è fatta sotto i nostri occhi e questa volta, a differenza delle altre, ce ne siamo resi conto.
La fine dell’epoca di un eterno presente dove purtroppo c’eravamo rinchiusi e in cui, scorrendo per una volta con spirito critico i riassunti del 2022 nel feed di Instagram e TikTok, possiamo scovare nei nostri ricordi di quotidianità i momenti storici di un anno dove è successo tanto, forse troppo.
E allora, buon anno da parte mia, da parte di tutta la Redazione di TocToc Sardegna, da parte di chi nel suo piccolo prova a offrire un servizio, a raccontare con cognizione di causa quello che succede, a provare a dare un suo punto di vista.
Il prossimo per noi sarà un anno importante. Per certi versi storico, e speriamo presto di potervi raccontare il perché.
In attesa di farlo, vi auguro un buon 2023!
Con sempre maggior consapevolezza del presente.