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  • Antonio Paulis

Crisi Italia-Francia: lo scontro che divide l'Europa


Il primo anniversario del matrimonio suggellato tra Italia e Francia tramite lo storico Trattato del Quirinale firmato il 26 novembre 2021 non è arrivato in un'atmosfera di carezze reciproche da parte dei due partner. [1]


A inizio novembre abbiamo assistito a uno sviluppo turbolento dei rapporti bilaterali che legano Roma e Parigi riguardo alla spinosa questione delle persone che dalle coste del Nord Africa cercano asilo in Europa per fuggire da guerra e povertà.

Nell’ultimo decennio l'Unione Europea non è riuscita a trovare una risposta comunitaria alla situazione, soprattutto a causa della divergenza di interessi tra i Paesi mediterranei in prima linea e gli altri Paesi dell'UE.

Tra i primi il più rilevante è certamente l'Italia, che dopo la stretta imposta dal Governo Meloni si è resa suo malgrado protagonista di una crisi diplomatica con i cugini d'oltralpe proprio su questo tema, con toni che si sono alzati a livelli raramente uditi in età repubblicana.

Tra i Paesi del secondo tipo figura proprio l'Esagono, che non ha mai avuto problemi per quanto riguarda gli arrivi nei propri porti, poiché defilato a livello geografico. L'Eliseo si era detto disposto a ricevere una parte dei migranti a condizione che Paesi come l'Italia dessero la possibilità alle navi che li soccorrono di attraccare nei propri porti e fossero disponibili ad accogliere i profughi.


La crisi è stata innescata proprio da questo presupposto, venuto meno quando il Governo italiano non ha permesso alla nave umanitaria Ocean Viking di attraccare in Sicilia dopo numerose richieste da parte dell'ONG "SOS Mediterranée", che denunciava una situazione insostenibile a bordo.

A questo punto l'AFP (Agence France-Presse, agenzia di stampa francese, ndr) ha pubblicato delle indiscrezioni secondo le quali l'Eliseo avrebbe deciso di accogliere la nave presso il porto di Marsiglia, cosa che non era stata confermata ufficialmente dal governo di Parigi. Nel corso delle otto ore che hanno seguito la pubblicazione il vicepremier Matteo Salvini, prendendo la notizia per assodata, ha rivendicato come una vittoria il fatto che la Francia avesse deciso di far sbarcare i migranti nei propri porti. Anche una nota di Palazzo Chigi ha espresso apprezzamento per la "decisione" transalpina. [2]

La reazione del Governo di Parigi è stata durissima e ha messo in luce che la Francia non aveva accettato di buon grado la presa di posizione da parte del Governo italiano, con il Ministro dell'interno francese Darmanin che ha definito le autorità di Roma "non professionali" e il nostro Paese "disumano", aggiungendo che l'Esagono non si sarebbe più fatta carico dei 3500 migranti che aveva promesso di accogliere. Una dichiarazione a cui è seguito lo schieramento di ulteriori forze di polizia alla frontiera alpina di Ventimiglia per evitare nuovi ingressi e un invito agli altri Stati UE a ritrattare i loro impegni di accoglienza con l'Italia. La reazione da parte francese è stata una doccia fredda per il Governo di Roma, che ha immediatamente denunciato un comportamento aggressivo da parte dell'Eliseo nel voler isolare lo Stivale dal resto d'Europa. [3]


A supporto dell'Italia si sono esposti altri Stati della frontiera euro-mediterranea, in particolare Grecia, Malta e Cipro, che ritengono necessaria una politica europea chiara per la redistribuzione dei migranti e per la stabilizzazione della Libia, da cui la maggioranza di questi parte. [4]

A sostegno della Francia sono intervenuti pressoché tutti gli altri Stati dell’UE, che hanno condannato, in modo più o meno duro, la mancata assistenza umanitaria decisa dall'Italia. Tra questi, quella che si è espressa con toni più distensivi nei confronti del nostro Paese è stata la Germania, il cui Governo ha affermato di non avere alcuna intenzione di isolare l'Italia, affermando comunque che Roma deve rispettare i trattati.


Nel Consiglio dei Ministri degli Esteri dell'UE del 15 novembre, il ministro Antonio Tajani ha ottenuto un dialogo sul tema immigrazione ma senza arrivare a nessun risultato concreto davanti al muro franco-tedesco, rappresentato rispettivamente da Boone e Bearbock. Le due ministre degli Esteri hanno fatto leva sul fatto che l'Italia debba rispettare i trattati a prescindere dal cambio di governo. [5]

La prima distensione tra i due Paesi si è avuta grazie all'intervento dei Presidenti della Repubblica Sergio Mattarella ed Emmanuel Macron, che in una chiamata hanno ribadito l'importanza della collaborazione tra i nostri Paesi e la necessità di trovare risposte comuni alle diverse crisi condivise e non. [6]


Nel frattempo, con l'arrivo dell'Ocean Viking nel porto di Tolone l’11 novembre, la destra francese è insorta contro l'operato del Governo. Difatti l'opinione pubblica transalpina è divisa in materia e fin da subito Emmanuel Macron ha giocato una partita molto complicata per resistere al fuoco incrociato della sinistra e della destra. Se da una parte infatti i sostenitori del leader della sinistra francese Mélenchon si sono espressi in modo apertamente ostile verso il nuovo Governo italiano e le sue politiche di tipo identitarie, costringendo il debole esecutivo centrista a prendere posizione per quanto riguarda la tutela delle vite dei migranti salvati dall'ONG, dall'altra le destre di Le Pen e Zemmour hanno accusato il Presidente della Repubblica di ipocrisia e di favoreggiamento all'immigrazione clandestina, anche per via della creazione di un vero e proprio precedente che potrebbe aprire i porti francesi agli sbarchi.


Per destreggiarsi tra le due forti opposizioni, l'Eliseo ha dapprima deciso di accogliere l'ONG per dimostrare alla sinistra un atteggiamento diverso da quello di Roma, condannando duramente il comportamento italiano, e in un secondo momento ha evidenziato l'eccezionalità dello sbarco, effettuato soltanto per via delle tragiche condizioni a bordo, in maniera tale da impedire alle destre di usare il precedente come strumento di propaganda. Inoltre, il Governo transalpino si è rifiutato di accogliere circa la metà dei migranti presenti sulla nave e ciò può essere considerato come la conseguenza di politiche volte a tenere a bada gli avversari conservatori. [7]

Con la sua risposta il Governo di Parigi ha dunque voluto far comprendere a Roma che la questione dei migranti dal loro punto di vista è una questione che crea attriti interni dando libero spazio alle opposizioni e che quindi il Bel Paese non deve intromettersi in un dossier così delicato. Non a caso la voce più severa che si è alzata contro l'Italia è stata proprio quella del Ministro dell'interno Darmanin che è arrivato perfino a definire Roma con l'aggettivo di "nemico" della Francia all'Assemblée Nationale, caso oggetto di numerose e giustificate polemiche. [8]


Si potrebbe dunque concludere che lo scontro tra i due grandi Paesi dell'Europa latina sia il risultato di una frattura politica interna alla Francia. Tuttavia questa sarebbe una semplificazione poiché le azioni di Parigi sono volte anche ad avere garanzie tattiche dal nostro Paese.

La strategia sul lungo periodo della Francia comprende giocare un’importante partita volta a bilanciare lo strapotere della Germania in Europa e Parigi punta sull'appoggio di Roma per perseguire i suoi obiettivi. D'altra parte l'Italia ha bisogno della Francia per contare maggiormente nelle questioni comunitarie. Se accompagnato da politiche adeguate, il Trattato del Quirinale in questo senso sarebbe un punto di svolta perché per la prima volta potrebbe avere luogo una trasformazione dell’asse franco-tedesco in un triangolo, in cui la voce dell’Italia acquisirebbe maggiore autorevolezza e importanza all’interno dell’UE. [9]


L'intento dell'Esagono è di far sapere all'Italia che se vuole una maggiore cooperazione non può permettersi di portare avanti certe politiche che dall'Eliseo sono percepite come ricatti e che Roma deve dimostrarsi affidabile se vuole il sostegno di Parigi per perseguire i propri interessi nazionali.


Fonti:

[1] Ambassade de France en Italie, Firma del Trattato del Quirinale, 26 novembre 2022, https://it.ambafrance.org/

[2] Merlo Giulia, Migranti, le otto ore di silenzio che spiegano il pasticcio diplomatico con la Francia e Macron, Domani, 11 novembre 2022, https://www.editorialedomani.it/politica/italia/

[3] Lauria Emanuele e Mastrobuoni Tonia, Lo schiaffo di Parigi: "Italia disumana, stop al patto sui migranti", la Repubblica, 11 novembre 2022, https://www.repubblica.it/politica/

[4] Redazione, L’Italia cerca l’asse con Malta, Cipro e Grecia per i migranti, Madrid si sfila. L’ambasciatore Elbling: "Le ONG meritano riconoscenza e appoggio", Il Sole 24 Ore, 12 novembre 2022, https://www.ilsole24ore.com/

[5] Valerio Valentini, L’imbarazzo di Tajani che a Bruxelles si sente dire: "Mai più guasconate sui migranti", Il Foglio, 15 novembre 2022, https://www.ilfoglio.it/politica/2022/11/15/news/

[6] Redazione, Telefonata Mattarella-Macron, serve piena collaborazione in ogni settore, RaiNews, 14 novembre 2022, https://www.rainews.it/articoli/

[7] Redazione, Ocean Viking, Francia nega l’ingresso a 123 migranti su 234, Il Sole 24 Ore, 18 novembre 2022, https://www.ilsole24ore.com/

[8] Galici Francesca, “Paese nemico”. È bufera sul ministro francese che attacca l’Italia, Il Giornale, 24 novembre 2022, https://www.ilgiornale.it/news/

[9] Redazione, Il triangolo sì, Limes. Rivista italiana di geopolitica, 14 maggio 2022, https://www.limesonline.com/


Fonte copertina: Politica Today

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