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  • Immagine del redattorePiero Grimaldi

Fiamme in Bahrein. Come un incidente ha cambiato la F1 e il Motorsport


Ieri 29 Novembre 2020, si è svolto il 15° Gran Premio del mondiale di Formula1.

La gara è stata caratterizzata da incidenti che hanno mostrato il duro lavoro che la FIA ha compiuto per la sicurezza dei piloti.

Questo lavoro è stato compiuto insieme a partner esterni, per lo più italiani come ad esempio Dallara, che ha contribuito negli anni alla progettazione di una capsula che permette la sicurezza del pilota in caso d’incidente. Ieri però il protagonista assoluto della gara è stato il sistema Halo, che consiste in una struttura in titanio e carbonio, che protegge il pilota da possibili urti frontali, sulla parte più delicata per il pilota “la testa” (fig 1.)

Per questo motivo il Gp del Bahrein è stato considerato il GP degli ingegneri, i quali ormai da decenni costruiscono auto sempre più sicure, degli stewart, che sono intervenuti immediatamente a spegnere le fiamme prodotte da quasi 105litri di carburante, dall’auto del pilota francese dell’Hass Roman Grosjean, schiantatosi ad oltre 180km dopo un incidente di gara, col pilota russo Kvjat e dopo una carambola, essersi schiantato contro i reil. Sempre durante il GP, l’Halo è stato protagonista in un altro incidente, che sarebbe potuto finire in tragedia.


In questo caso alla guida c’era il pilota canadese della Racing Point, Lance Stroll che dopo una collisione in curva, ha portato ad un ribaltamento della monoposto esponendo il pilota ad una situazione di pericolo. Anche in questo caso l’Halo ha salvato una vita.

I sistemi che vediamo però oggi sulle monoposto di F1 e non solo, sono la risposta della federazione, dei teams e dei piloti all’incidente avvenuto in quel di Suzuka nel 2014, che portò la morte a Jules Bianchi nel Luglio del 2015 dopo una travagliata convalescenza.

E qui la storia ci aiuta a ricordare, perché 21 anni dalla tragedia di Senna a Imola e 3 anni dalla tragedia di Bianchi, la FIA rese obbligatorio l’utilizzo dell’Halo, e dal 2019 fu reso obbligatorio anche per le categorie minori F3 e F2. Ciò con il benestare dei piloti, ma soprattutto dell’allora patron del circus della F1 Bernie Ecclestone, il quale negli anni, ha cercato di migliorare, oltre che lo spettacolo la sicurezza dei piloti.


Il campione del mondo Lewis Hamilton, primo fra tutti, ha speso parole in merito sulla questione, parlando del pericolo che i piloti vivono ogni volta che abbassano la visiera.

Invece la madre di Bianchi, Christine, ha semplicemente detto “L’Halo è stato introdotto dopo l’incidente di mio figlio. Oggi l’Halo ha salvato la vita di Romain. Questa è una gran cosa, sono davvero contenta che stia bene”.

In tutto questo siamo lieti di dirvi che Grosjean sta bene, è che è stato trasportato immediatamente presso l’ospedale di Manama, dove sono state verificate le sue condizioni di salute.

Alla fine, dopo essersi schiantato ad oltre 180km, aver preso fuoco e essere uscito de solo, dall’auto in fiamme, ha riportato solo delle ustioni a mani, e caviglie. Ancora una volta l’innovazione, nello sport motoristico più complicato al mondo, ha portato i suoi frutti.


Quando troveremo alcuni di questi escamotage ingegneristici, pure sulle auto di tutti i giorni ?

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