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  • Immagine del redattoreRedazione TTS

Iglesias, Assemini e non solo: trentanove comuni sardi al voto



Trentanove comuni al voto, oltre 150.000 cittadini interessati tra elettori e non. La Sardegna si prepara al proprio turno di elezioni amministrative, in programma domenica 29 e lunedì 30 maggio. Iglesias e Assemini i centri con più di 15.000 abitanti e gli unici in cui un secondo turno potrebbe potenzialmente svolgersi, mentre il resto dei paesi interessati avrà a disposizione una sola tornata per decidere il proprio futuro politico.


Numeri


Sarà l’Oristanese a vedere andare più comuni al voto, ben dodici. Tra questi il paese più piccolo dell'isola chiamato alle urne, Soddì, che nonostante i soli 120 abitanti presenta due candidature a primo cittadino. Sono undici, invece, i centri in cui è presente una sola candidatura. In questi ultimi casi, a chi correrà per la carica basterà prendere il 50% dei voti e che alle urne si rechi il 40% degli aventi diritto. Una sfida non semplice, in una lista di centri in cui spiccano Jerzu, Galtellì e Irgoli, che superano quota 2000 abitanti.


Nuovi campi


Non è stato facile l’avvicinamento al voto, soprattutto per la maggioranza del governo regionale guidato da Christian Solinas. Con le tensioni sui nomi e le questioni interne alla Giunta che hanno influito sulle tempistiche delle amministrative, che Villa Devoto ha deciso di far svolgere con due settimane di ritardo rispetto al primo turno effettuato nella Penisola. Tra febbraio e marzo le pressioni di Fratelli d’Italia sul presidente Solinas, così come i malumori di Forza Italia e soprattutto - anche interni - del Partito Sardo D’Azione, resi chiari dalle dimissioni da capogruppo in Consiglio di Franco Mula, hanno rallentato di fatto i tempi. Il centrodestra arriva diviso al voto nei due centri principali, segnando un'inversione di marcia rispetto al proprio trend nazionale. Le urne locali sembrano diventare così un banco di prova, oltre che di forza, per le regionali in programma nel 2024. A Iglesias i candidati di area centrodestra sono due. Da una parte Luigi Biggio, sostenuto unicamente da Fratelli d’Italia, dall’altra il medico Giuseppe Pes, con alle spalle quattro liste civiche in cui sono presenti esponenti di Lega, Forza Italia, Riformatori, Udc, ma anche alcuni nomi ex M5S. Il candidato da battere nel centro sulcitano è però Mauro Usai, trentacinquenne sindaco uscente espressione del Partito democratico, sostenuto dal centrosinistra locale e da parte dell'Udc, forte del favore tipico dell’incumbent. Anche ad Assemini, comune commissariato da quasi un anno a causa del termine anticipato della giunta Licheri, la corsa è a tre. Ed è nel centro dell’hinterland cagliaritano che la divisione nel campo della destra isolana è più evidente. Mario Puddu, ex sindaco in quota M5S, ha deciso di ripresentarsi spinto però dalle liste di Udc, Riformatori, Fortza Paris e Sardegna 20Venti. Contro l’ex primo cittadino Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno proposto il nome di Niside Muscas, mentre Diego Corrias è il candidato scelto dal Movimento Cinque Stelle e dal centrosinistra, dal Pd fino ai Progressisti. L’eventuale ballottaggio per ambo le sfide è previsto per l’11 e il 12 giugno.


Altrove


Da Nord a Sud però le sfide importanti non finiscono. Al voto vanno infatti comuni come Tortolì, Budoni e Villasimius, che in estate vedono i numeri di abitanti salire ben oltre le diecimila unità. Con programmi che però provano ad andare oltre la vocazione turistica. A Macomer, uno dei punti di snodo più importanti dell’intera Sardegna, sono tre invece i candidati alla carica di primo cittadino così come a Oliena, uno dei centri barbaricini con più abitanti. Nella provincia di Oristano il paese più popoloso che andrà a elezioni è quello di Cabras, mentre più a sud i cittadini si recheranno alle urne anche a Senorbì e Decimomannu, con il primo che nel tempo è diventato centro di riferimento per la Trexenta e non solo.


Fonte Foto: Ministero dell'Interno

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