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  • Francesco Serra

Il caso dei Giganti di Mont'e Prama: una lotta che non aiuta l’archeologia sarda




Nelle giornate fra il 22 e il 27 gennaio 2023 sono stati pubblicati sul quotidiano de L’UnioneSarda alcuni articoli d’inchiesta riguardanti la Fondazione Mont’e Prama, ente nato nel 2021 con lo scopo di valorizzare e promuovere i beni archeologici provenienti da tre dei principali siti dell’Oristanese: ovverosia la necropoli di Mont’e Prama, l’area archeologica di Tharros e l’ipogeo di San Salvatore. Gli articoli in questione accusano la Fondazione di aver sostanzialmente sperperato esorbitanti cifre di denaro pubblico tra sponsorizzazioni sportive [1] e una “kermesse tutta cartone e hostess” (riferimento ad Archeologika 2022, la fiera del turismo archeologico tenutasi a Cagliari nello scorso ottobre), attraverso pubblicità e installazioni multimediali e artistiche ritenute futili, [2] alludendo poi ad alcuni intrecci economici a favore di determinate società e imprese. [3] Il tutto proprio mentre il sito archeologico di Mont’e Prama appare “abbandonato al degrado”, se non per l’apposizione di un cartello contestato per la sua dicitura “Itinera Romanica (viene criticato in maniera indiretta il fatto che questo informi il visitatore su contenuti storici non strettamente pertinenti al contesto di epoca nuragica). [4]

Ma la risposta della Fondazione non si è fatta attendere più di tanto e già dalla giornata del 26 gennaio l'ente ha pubblicato un comunicato nel suo sito ufficiale in cui viene richiesta pubblicamente la rettifica integrale degli articoli scritti da L’Unione Sarda, in quanto “contengono una lunga serie di affermazioni gratuite, allusive, indimostrate e indimostrabili, che si configurano come un pretestuoso e mirato attacco alle attività della Fondazione Mont’e Prama e del suo legale rappresentante, del suo Cda e dei suoi dipendenti”. [5] La nota cerca così di smentire e ridimensionare le vicende riportate dagli articoli attraverso il punto di vista della Fondazione, facendo notare che di parte delle spese incriminate avrebbe beneficiato pure la concessionaria pubblicitaria del quotidiano sardo stesso. Inoltre, si fa presente che la Fondazione sta attualmente collaborando con più enti pubblici per avviare, possibilmente già da quest’anno, dei progetti di concreta fruizione nel sito di Mont’e Prama. [6]


A prescindere da chi detenga la ragione o meno (sulla vicenda si vedranno eventuali aggiornamenti futuri, anche in base all’opinione pubblica), non è certo la prima volta che il sito di Mont’e Prama e i suoi “Giganti” risultano oggetto di animate polemiche per i motivi più svariati e più o meno giustificati, quali denuncia di incuria e abbandono, accuse di presunta alienazione dei beni archeologici, come successe quasi due anni fa a seguito della direttiva di trasferire alcuni frammenti scultorei dal Museo di Cabras ai laboratori di Cagliari per un restauro; [7] o addirittura illazioni di complottismo e occultamento di certe evidenze archeologiche. Senza dubbio, il clima di attrito nell’episodio di questi ultimi giorni comprova, ancora una volta, la carente comunicazione fra gli enti stessi, innanzitutto, e fra enti e grande pubblico. Una problematica che ormai risulta pluridecennale in Sardegna e nella quale nessun attore coinvolto risulta totalmente esente da colpe. Inoltre, ad alimentare i periodici polveroni mediatici vi è pure il valore eccessivamente identitario che i sardi hanno attribuito alla statuaria di Mont’e Prama fin dai primi ritrovamenti. I cosiddetti Giganti, infatti, nel corso degli anni sono stati innalzati sempre di più a icona della sardità più verace, in quanto testimoni di un passato fiero e prospero, caratterizzato da guerrieri forti e valorosi (un passato, tra l’altro, ancora da definire bene archeologicamente), e talvolta considerato persino “superiore” a quello di tante altre popolazioni dell’epoca (ci si riferisce alla insensata retorica piuttosto diffusa secondo cui “mentre in Sardegna si facevano nuraghi e statue di Mont’e Prama ad Atene e a Roma si viveva ancora all’interno di capanne e si scheggiavano pietre”). Pertanto, la valorizzazione delle statue è diventata una questione sacrosanta e implicitamente primaria rispetto alla tutela della maggior parte dei siti archeologici in tutta l’Isola. Di conseguenza la minima problematica legata ai Giganti finisce spesso e volentieri per avere una risonanza mediatica più ampia del dovuto.

Non si può negare che allo stato attuale vi siano importanti problematiche di gestione e valorizzazione inerenti all’area archeologica di Mont’e Prama. Tuttavia, sono pur sempre problemi che riguardano tanti altri siti in Sardegna, ugualmente importanti dal punto di vista storico e culturale ma decisamente meno conosciuti, non essendo reputati sufficientemente interessanti dal punto di vista mediatico. In più, gli accesi scontri fra gli enti istituzionali interessati non aiutano di certo, anzi, non fanno altro che portare a punti morti e a creare confusione. Ci si auspica, dunque, che in futuro le istituzioni giungano ad un’interazione costruttiva, non solo per dare giustizia all’enorme potenziale del patrimonio culturale sardo, ma anche, e soprattutto, per supportare come si deve la ricerca archeologica isolana.



Fonti: [1] Mauro Pili, Mont’e Prama, spese infinite, calcio & viaggi, L’Unione Sarda, 27 gennaio 2023 (aggiornato), https://www.unionesarda.it/news-sardegna/ [2] Mauro Pili, Giganti e Nuraghi, monitor & cartone d’oro, L’Unione Sarda, 26 gennaio 2023, https://www.unionesarda.it/news-sardegna/ [3] Mauro Pili, Giganti: spese a gogò, spot & filo rosso di Pisa, L’Unione Sarda, 25 gennaio 2023 (aggiornato), https://www.unionesarda.it/economia/ [4] Redazione, Un cartello “romanico” nella collina abbandonata dei Giganti di Mont’e Prama, Unioneonline, 22 gennaio 2023 (aggiornato), https://www.unionesarda.it/news-sardegna/oristano-provincia/ [5] Richieste di rettifica al quotidiano L’Unione Sarda, Fondazione Mont’e Prama, 27 gennaio 2023 (aggiornato), https://monteprama.it/richieste-di-rettifica-al-quotidiano-unione-sarda/ [6] Concorso di idee Mont’e Prama: a gennaio si riunirà la commissione, Fondazione Mont’e Prama, 30 dicembre 2022, https://monteprama.it/ [7] Francesco Serra, L’Attacco dei Giganti: al di là delle mura sigillate del Museo di Cabras, Toc Toc Sardegna, 17 febbraio 2021, https://www.toctocsardegna.org/

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