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  • Immagine del redattoreVictoria Atzori

Il Ddl Zan tra il mancato passaggio e il futuro


Come è stato affossato il Ddl Zan? Tagliola e voto segreto

Il 27 ottobre 2021, mentre in America veniva rilasciato il primo passaporto gender x, in Italia è stata scritta una delle pagine più buie per i diritti civili: con voto segreto è stato affossato il Ddl Zan, testo che prevedeva misure di prevenzione e contrasto alla discriminazione e alla violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.

Con 154 senatori a favore, 2 astenuti e 131 contrari, in seguito alla richiesta di Lega e Fratelli d’Italia, si è votato a favore della cosiddetta tagliola che ha determinato la fine dell’iter del testo. [1]

La “tagliola” è sancita dall’art.96 del Regolamento del Senato, rubricato “Proposta di non passare all’esame degli articoli”, che al primo comma stabilisce: “prima che abbia inizio l’esame degli articoli di un disegno di legge, un senatore per ciascun gruppo può avanzare la proposta che non si passi a tale esame. [2] Quindi l’approvazione della tagliola, determinando la fine dell’iter del testo, corrisponde a una bocciatura del provvedimento.

Invece, per quanto concerne il voto segreto, l’art.113 del Regolamento del Senato rubricato “Modi di votazione” al secondo comma prevede: “L'Assemblea vota normalmente per alzata di mano, a meno che quindici Senatori chiedano la votazione nominale e, per i casi consentiti dai commi 4 e 7, venti chiedano quella a scrutinio segreto. La relativa richiesta, anche verbale, dev'essere presentata dopo la chiusura della discussione e prima che il Presidente abbia invitato il Senato a votare. Se il numero dei richiedenti presenti nell'Aula al momento dell'indizione della votazione è inferiore a quindici per la votazione nominale o a venti per quella a scrutinio segreto, la richiesta si intende ritirata. I Senatori richiedenti sono considerati presenti, agli effetti del numero legale, ancorchè non partecipino alla votazione”. [3]

Perciò, sotto richiesta di venti senatori, è possibile procedere con scrutinio segreto.


Durante la presentazione del suo libro a Cagliari, il deputato del PD Alessandro Zan ha affermato: “Non sappiamo quali sono i senatori che hanno tradito perché il voto era segreto. Però sappiamo che c’è una responsabilità politica. C’erano prima delle forze coese che hanno portato avanti questa legge alla Camera, ed è proprio grazie alla loro coesione e al loro impegno che la legge è stata approvata. Ricordo che alla Camera ci sono stati tantissimi voti segreti che però li abbiamo superati. È successo che al Senato è cambiato qualcosa: una forza politica si è sfilata, Italia Viva, ha chiesto di mediare con coloro che non avevano alcun intento di mediare, ma volevano affossare la legge, cioè la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia e infatti lo hanno fatto con la tagliola”.


Cosa prevedeva il Ddl Zan?

Si tratta di un disegno di legge che prende il nome dal relatore Alessandro Zan e proponeva una modifica alla Legge Mancino e agli articoli 604-bis e 604-ter del Codice Penale. Il deputato del PD aveva proposto di aggiungere a questa legge – che sanziona e condanna frasi, gesti e azioni che incitano all’odio, violenza e discriminazione – anche gli atti di violenza “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”. [4]


Una delle principali modifiche al disegno di legge richieste da Lega e Fratelli d’Italia, riguardava l’art.4 del Ddl Zan ritenuto capace di introdurre un “reato di opinione” nei confronti di chi non concorda su temi come unioni civili o adozioni gay. Tuttavia, lo stesso articolo specificava “Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.

Fortemente criticata è anche stata l’introduzione di una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, prevista per il 17 maggio. Prevista dall’articolo 7, la giornata ricalca quella indetta dalle Nazioni Unite per la stessa data, giorno in cui, nel 1990, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie. [5] [6]


Cosa succede ora?

Il deputato Alessandro Zan, durante la manifestazione che si è tenuta a Cagliari il 30 ottobre, ha affermato che “l’approvazione della tagliola non ha bloccato definitivamente l’iter di questa legge, ma lo ha semplicemente rimandato”. La battaglia per i diritti sembra non si ferma qui.

Sarà però necessario aspettare 6 mesi per una nuova proposta di legge, perché lo stesso art.76 del Regolamento del Senato prevede che “non possono essere assegnati alle competenti commissioni disegni di legge che riproducano sostanzialmente il contenuto di disegni di legge precedentemente respinti, se non siano trascorsi sei mesi dalla data della reiezione”. [7] L’’iter dovrà comunque ripartire da capo: la proposta dovrà essere scritta, depositata e calendarizzata da uno dei due rami del Parlamento per la discussione, vanificando i due anni di lavoro dietro l’ultimo disegno di legge.

Zan ha poi proseguito parlando dell’accaduto come un “lasciapassare per gli odiatori di questo Paese, un’azione che rischia di legittimare odio, discriminazione e violenza”.


A destare scalpore in tutto il Paese, non è stata solo l’approvazione della “tagliola”, ma anche l’ambiente che si è creato in Senato: urla, applausi e festeggiamenti hanno riempito una tra le istituzioni più importanti in Italia. Non perché fosse stata approvata una legge contro i crimini d’odio, ma perché quella era stata appena affossata.

L’immagine dei senatori che si comportano da vincitori per essere riusciti ad accantonare i diritti delle persone ha fatto il giro del mondo. Tuttavia, in meno di 24 ore tantissimi ragazzi e associazioni, dal nord al sud Italia, si sono riuniti in manifestazioni pacifiche e spontanee per sottolineare che quanto accaduto in Senato è lontano dal Paese reale.

Secondo un sondaggio dello scorso luglio, circa il 62% degli italiani era favorevole al Ddl Zan e ciò non dovrebbe stupire vista la mobilitazione nelle piazze di questi giorni. [8]

Dalle prossime elezioni, il voto al Senato per gli under 25 potrebbe però cambiare le cose: “Il fatto che siamo riusciti ad avere questa riforma costituzionale che dà la possibilità ai diciottenni di votare al Senato – ha detto il deputato PD – è una grande possibilità. I giovani devono potersi esprimere, devono andare a votare per cambiare lo stato delle cose. Lo si cambia fuori nelle piazze ma lo si cambia anche dentro le istituzioni e la partecipazione attiva, la cittadinanza attiva che i giovani da oggi possono mettere in campo con il loro voto, può cambiare questo Paese. Se i giovani andranno a votare per il nuovo Senato per le politiche del 2023 noi avremo un Senato migliore. Avremo un Senato con più donne, con più persone che rappresentano realmente il Paese reale. Ecco perché noi dobbiamo invitare i giovani a non essere sfiduciati da quello che è accaduto, ma anzi rilanciare. Dovete andare a votare alle prossime elezioni per cambiare questo Paese”.


Il gran numero di persone scese in piazza fanno capire che, nonostante le difficoltà e una classe politica che rende impossibile un’adeguata tutela a queste minoranze, la battaglia continuerà. Perché nei giorni scorsi abbiamo assistito a manifestazioni pacifiche, civili e partecipate, in cui tanti giovani ci hanno già raccontato il Paese che verrà.

Fonti: [1] Redazione, Ddl Zan: ok a 'tagliola' con 154 sì, stop esame, ANSA, 27 ottobre 2021, https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/10/27/ddl-zan-ok-a-tagliola-con-154-si-stop-esame_61b0c3d2-d2d9-46cd-9b28-1abe6ea9c3f5.html [2] Il Regolamento del Senato, Art.96, https://www.senato.it/istituzione/il-regolamento-del-senato/capo-xii/articolo-96 [3] Il Regolamento del Senato, Art.113, https://www.senato.it/istituzione/il-regolamento-del-senato/capo-xiii/articolo-113-1 [4] S. Ronda, Genere, sanzioni, scuola: cosa c'è nel ddl Zan, AGI, 7 Luglio 2021, https://www.agi.it/politica/news/2021-07-07/cosa-prevede-ddl-zan-punti-controversi-13169362/? [5] Redazione, Che cosa prevede il ddl Zan?, Rai News, 22 maggio 2021, https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Che-cosa-prevede-il-ddl-Zan-contro-omofobia-d7240c90-5803-4674-845f-5530136ce2b8.html [6] Redazione, Ddl Zan, cosa prevede: il testo integrale, Skytg24, 27 ottobre 2021, https://tg24.sky.it/politica/approfondimenti/ddl-zan-testo [7] Il Regolamento del Senato, Art.76, https://www.senato.it/istituzione/il-regolamento-del-senato/capo-x/articolo-76 [8] Ilvo Diamanti, Ddl Zan, il sondaggio: la legge piace al 62% degli italiani, consensi in calo fra gli elettori di centrodestra, Reubblica - Politica, 20 luglio 2021, https://www.repubblica.it/politica/2021/07/20/news/ddl_zan_sondaggio


Foto copertina: Manifestazione a sostegno del Ddl Zan, 30 ottobre 2021 (Fonte: TocToc Sardegna/Victoria Atzori)

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