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  • Immagine del redattoreAlessandro Manno

L’ennesimo editoriale di fine anno, ma molto più figo degli altri (spero)



Avete presente quando il 31 dicembre ci troviamo di fronte all'immancabile fotogallery con “I momenti più importanti dell’anno appena passato” o il servizio del telegiornale riguardo “Il video-racconto degli ultimi 365 giorni”? Ecco. Quando inizio a vedere queste cose so con certezza che l’anno sta per finire.

Il “riassuntone di fine anno” penso sia una delle operazioni di informazione più inutili che esistano, soprattutto perché il più delle volte non racconta di fatti sconosciuti o marginali, ma di avvenimenti di cui è stato impossibile non sentir parlare, a meno di non aver passato l’ultimo anno della propria vita nell’eremo di una valle del Bhutan (qui potete scoprire dove si trova il Bhutan, e tranquilli non è una colpa non sapere dove si trovi).


Rifiutandomi di pensare che questa operazione di comunicazione sia pensata esclusivamente per monaci tibetani che nell’ultimo giorno dell’anno del calendario gregoriano decidono di accendere la televisione per sapere che cosa si sono persi, non sono mai riuscito a spiegarmi il senso di questa scelta editoriale. Già vi sento mentre leggete dire: “Ma dai, almeno si saluta l’anno con un po’ di leggerezza. Che rompiscatole!”

E mentre sul fatto di essere rompiscatole posso benissimo concordare (chiedere ai ragazzi e alle ragazze della redazione per conferma), non concordo invece sul fatto che non si sfrutti quello spazio informativo per porre degli interrogativi su quanto è appena passato, portare avanti delle riflessioni su quanto è accaduto e iniziare il nuovo anno con una consapevolezza differente.


Quindi per ben accompagnarvi in questo 31 dicembre di cenoni, fuochi d’artificio (occhio a non scoppiarli al sesto giro di amari), corse ad effettuare un tampone (avete tutta la mia solidarietà) e ubriachezza varia (non prendiamoci in giro, tanto lo sappiamo che il Capodanno è solo una scusa in più per poter alzare il gomito senza rimorsi), ho pensato di uniformarmi a quanto ho appena ferocemente criticato dandovi la personale selezione di TocToc Sardegna dei 5 fatti da noi ritenuti importanti durante l’anno. Articoli che, suono di trombe e rullo di tamburi, possono esserci utili per capire cosa abbiamo passato e cosa ci aspetta nel prossimo anno perché, vi svelo un segreto, il 1 gennaio la Terra continuerà a girare (salvo meteoriti) e dovremo far fronte agli stessi identici problemi dell’anno che stiamo per lasciarci alle spalle.


Non preoccupatevi, capisco bene che abbiate altro da fare e la spesa del Cenone non si compra da sola, quindi sarà una cosa veloce. Spero.


1. I talebani nuovamente al potere in Afghanistan

Dopo vent’anni dall’invasione dell’Afghanistan da parte delle forze occidentali, il Paese asiatico è ricaduto nelle mani dei talebani che non hanno cambiato di una virgola il loro comportamento nei confronti della popolazione civile. Se vi siete persi qualcosa potete scaricarvi qui il reportage in pdf, realizzato dalla nostra redazione su quanto accaduto a fine estate in Afghanistan e dove potete trovare anche tutti gli articoli che abbiamo scritto sul tema.

Perché è importante sapere dell’Afghanistan? Innanzitutto, perché è un grande cambiamento nello scacchiere internazionale che stravolgerà numerosi equilibri di politica estera nell’area. E poi perché di fronte alla sofferenza immane di un popolo, il minimo che possiamo fare è conoscere quello che sta accadendo a così tanti chilometri di distanza ma i cui effetti arrivano sino a noi. Vogliamo trovare un insegnamento? Esportare la democrazia non è una buona idea.


2 - La campagna vaccinale e altre belle storie di punture


Abbiamo scoperto cosa è un vaccino a mRna e abbiamo conosciuto un sacco di facce nuove nei talk show prima monopolizzati dai politici, ora anche dei virologi (se volete c’è la nostra intervista al Professor Matteo Bassetti).

Abbiamo scoperto che il vaccino può diventare un ottimo strumento di soft power [1] e che il Covid può provocare gravi implicazioni al nostro corpo [2]. Abbiamo assistito a numerose proteste di vari ordini professionali contro il Green-pass [3], ad atti di vera e propria violenza ingiustificata [4] e ci siamo scontrati con le paure e i dubbi [5] della nostra società. In generale abbiamo visto una campagna vaccinale andare a pieno ritmo e un gran numero di italiani che hanno deciso di vaccinarsi. Ad oggi l’85,79 % della popolazione over 12 [6] ha completato il ciclo vaccinale. E gli altri? Gli altri facciano una cortesia a se stessi e al resto della popolazione e si vaccinino. Oppure continuino a credere di essere più intelligenti e furbi del resto del mondo. Se volete vi dico anche cosa abbiamo imparato da tutta questa vicenda: che il problema non è l’ignoranza. Il vero problema è la presunzione. La presunzione di sapere più cose della scienza. Quindi, meno presunzione e più vaccini. Grazie.


3 - La crisi climatica e le soluzioni (che ora arrivano, ve lo giuriamo. Con calma però)


Sì, sì sì, la crisi climatica, il riscaldamento globale, Greta Thunberg, le emissioni fuori controllo, il Friday For Future… Tutte cose belle ragazzi. Come dite? Siete preoccupati del futuro dell’umanità? Davvero interessante. Lo batterò nella mia macchina da scrivere invisibile.

Un tema che è rimasta al centro della nostra agenda per molto tempo quest’anno è stata l’emergenza climatica. Perché ci siamo resi conto che c’è qualche problema. Forse. Gli USA hanno approvato una loro agenda sul clima [7] e ci siamo avviati verso la COP 26 che si è conclusa con accordi che hanno scontentato molti Paesi, e nel nostro piccolo in Sardegna non riusciamo a

trovare il modo per sfruttare le energie rinnovabili [8]. Ci apprestiamo a spendere i soldi del Recovery Plan per la transizione ecologica [9] e, anche causa Covid, abbiamo una attenzione maggiore all'inquinamento del Pianeta [10]. Affrontando questo problema dobbiamo avere ben chiaro che non si parla del futuro della Terra: lei vive benissimo senza di noi. Non è l’ultima spiaggia della Terra. È la nostra ultima spiaggia. Quindi a meno che non vogliamo continuare a guidare bendati a 150 km/h contro un muro, sarebbe il caso di darci una regolata. Forse. Io a 70 anni vorrei arrivarci, non so voi.


4 - Ah ma quindi la gente ancora si mobilita per qualcosa?

In tanti hanno sostenuto che viviamo in una società di lobotomizzati che non si interessano alle questioni importanti. Che non si curano di quello che succede. E invece quest’anno nonostante la pandemia ancora strisciante abbiamo osservato una società mai così vibrante. Poi magari lo fa per cause che non riteniamo giuste, però intanto questo accade ed è un bene per il dibattito democratico.


In rapida serie: il Parlamento italiano non ha approvato il DDL Zan [11] con una polemica che era iniziata durante il concerto del 1°Maggio e in molte città d’Italia ci sono state proteste [12] contro questa decisione [13]. Abbiamo assistito alla grande mobilitazione per i referendum sulla legalizzazione della cannabis e dell’eutanasia con l’utilizzo per la prima volta della firma digitale. E in una società che veniva dipinta come apatica, questa è sicuramente una buona cosa. Cosa abbiamo imparato in questo caso? A non snobbare quello che succede intorno a noi e a interessarcene. Citazione veloce: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.” Non è mia. È di Don Milani. Quindi uno più importante di me.


5 - L’anno dell’Italia (ovvero egocentrismo e autoreferenzialità made in Italy)


Questo paragrafo sarà breve anche perché il titolo dice già tutto. Siamo un popolo meraviglioso che ondeggia tra egocentrismo spiccio e complesso di inferiorità più o meno velato. In ogni occasione in cui si è parlato di Italia quest’anno si è ripetuto che “Questo è il nostro anno” in un totale delirio collettivo di supremazia che sembrava quasi giustificare per diritto divino i nostri successi. Il problema dell’Italia è che ammanta con i suoi successi tutti i problemi che stanno dietro, quindi il sistema calcio che non riesce a sostenere le squadre in difficoltà, il movimento sportivo italiano che vince medaglie nonostante la mancanza di strutture, le vittorie musicali nonostante il menefreghismo del nostro Paese per l’arte e la cultura, le menti italiane che per ottenere gratificazione sono dovute fuggire all’estero. E potrei continuare per un bel po’. Siamo umili ragazzi, e cerchiamo di usare questi successi frutto di un miracolo per il rilancio del Paese e costruirne di nuovi invece di glorificare delle coppe vuote.


 

Ovviamente in quest’anno è successo molto di più. Alle volte non abbiamo capito l’importanza degli avvenimenti, alle volte abbiamo dato importanza a fatti di cui il giorno dopo ci siamo dimenticati. Cosa ci resta del 2021? Vabbè questo non ve lo posso certo dire io, non sono così presuntuoso, come potevate credere dal titolo, da avere tutta la verità in tasca.


Bene, avevo promesso sarebbe stato veloce e invece vi ho presi in giro. Però se siete arrivati a leggere sino a qui ci tengo ad augurarvi a nome di tutta la Redazione di TocToc Sardegna un felice anno nuovo con l’augurio di poter raccogliere quanto di buono avete seminato fino ad ora e che sia un anno ricco di soddisfazioni. Grazie per averci letto, per averci supportato, per averci portato delle critiche costruttive che ci hanno aiutato a migliorare.


Quest’anno però è stato un anno meraviglioso anche perché abbiamo potuto rispondere con certezza alla domanda devastante che ci aveva perseguitato tutto lo scorso anno, ossia “Ne usciremo migliori?”


Beh: “Sì, ne usciremo migliori col coso… aspetta come si chiama… col coso dai… ah si, ne usciremo migliori col cazzo!”


Anche questa citazione non è mia, ma come penso abbiate capito di mio, in questo articolo, c’è ben poco. Tutto merito dei nostri fantastici articolisti e articoliste che ringrazio.


Buon anno a tutti!


Fonti:

[1] Lorenzo Pucci, La diplomazia immune: il vaccino come strumento diplomatico, TocToc Sardegna, 18 marzo 2021,

[2] Antonello Pinna, Il SARS-CoV-2 colpisce solo il sistema respiratorio o anche quello nervoso?, TocToc Sardegna, 12 febbraio 2021,

[3] Alessandro Usai, I camionisti contro il Green Pass avevano un sogno… avevano, TocToc Sardegna, 30 settembre 2021,

[4] Alessandro Usai, Quasi un secolo dalla “Marcia su Roma”, TocToc Sardegna, 15 ottobre 2021, https://www.toctocsardegna.org/post/quasi-un-secolo-dalla-marcia-su-roma

[5] Francesco Podda, Perché qualcuno ancora non vuole vaccinarsi?, TocToc Sardegna, 22 ottobre 2021, https://www.toctocsardegna.org/post/perché-qualcuno-ancora-non-vuole-vaccinarsi

[7] Silvia D’Andrea, Climate change? America cares (again). L’agenda Biden e la sfida ambientale in vista della COP26, TocToc Sardegna, 2 agosto 2021, https://www.toctocsardegna.org/post/climate-change-america-cares-again-l-agenda-biden-e-la-sfida-ambientale-in-vista-della-cop26

[8] Alessio Arriu, Eolico in Sardegna: quale messaggio non arriva nel territorio?, TocToc Sardegna, 10 agosto 2021,

[9] Alessandro Usai, Transizione ecologica: 68,9 miliardi previsti nel Recovery plan. Da dove deve partire il Paese?, TocToc Sardegna, 20 aprile 2021, https://www.toctocsardegna.org/post/transizione-ecologica-68-9-miliardi-previsti-nel-recovery-plan-da-dove-deve-partire-il-paese

[10] Barbara Alba, Giornata della Terra 2021: una sfida post-Covid 19, TocToc Sardegna, 22 aprile 2021, https://www.toctocsardegna.org/post/giornata-della-terra-2021-una-sfida-post-covid-19

[11] Alessandro Manno, Si può fare?, TocToc Sardegna, 3 maggio 2021, https://www.toctocsardegna.org/post/si-può-fare

[12] Lorenzo Pucci, Il primo game di una lunga partita, TocToc Sardegna, 2 novembre 2021, https://www.toctocsardegna.org/post/il-primo-game-di-una-lunga-partita

[13] Victoria Atzori, Il Ddl Zan tra il mancato passaggio e il futuro, TocToc Sardegna, 2 novembre 2021, https://www.toctocsardegna.org/post/il-ddl-zan-tra-il-mancato-passaggio-e-il-futuro




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