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  • Immagine del redattoreEmanuele Orrù

La linea rossa del semestre bianco.


3 agosto 2021. Abbiamo un mese ed un giorno a partire dal quale il governo non potrà cadere.

La nostra Costituzione all’articolo 88 stabilisce che:


«Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.»


Questo perché i nostri Padri Costituenti volevano evitare possibili colpi di mano del Presidente della Repubblica come, ad esempio, far decadere un’assemblea parlamentare non allineata con una sua nuova possibile rielezione o contraria all’elezione di un nuovo presidente vicino a quello uscente.

La storia di questo articolo costituzionale però per necessità storica è stata cambiata. La seconda parte dell’articolo durante la presidenza Cossiga è stata aggiunta proprio per risolvere un’impasse che non fu calcolato all’epoca della Costituente.

Nel 1992 emerse una “congiunzione astrale” mai accaduta prima: il P.d.R. ed il Parlamento andavano ad elezione nello stesso semestre, per cui il Presidente Cossiga, stando alla Costituzione, non avrebbe mai potuto sciogliere le Camere. Così si decise di cambiare, di aggiungere una seconda parte all’art.88, che prevedeva e dava il potere dello scioglimento parlamentare nel caso in cui i mesi di scadenza della legislatura coincidevano con i mesi di naturale termine della legislatura stessa.

Oggi le forze parlamentari si presentano fortemente divise ed appese, nel bene o nel male a questa data. L’opposizione di centro-destra in queste ore ragiona su una possibile sfiducia all’esecutivo giallo-rosso, mirando a promuovere le elezioni in primavera, ovvero l’ultima data utile prima del semestre bianco, forte anche del “tira e molla” di un amore passionale, ma mai consumato, tra la maggioranza di governo e l’Italia Viva del senatore Renzi, che pare mal digerire certe politiche prese dal governo verso il RecoveryFund.

La maggioranza di governo quanto mai confusa e forse giustificata dalle condizioni storiche, si è trovata, e tuttora si trova a fronteggiare una nuova guerra mai vista prima, con tutte le difficoltà del governare un “Sistema Italia” in forte sofferenza.

Due modi di governare molto lontani, quello del Movimento e quello dei Dem, ma che ora, per risollevare il consenso nei sondaggi, quanto mai ai minimi storici, e per risollevare il Paese, devono compattarsi e trovare soluzioni efficaci per rispondere alla pandemia e agli attacchi interni ed esterni.

Quello che succederà non posso ancora saperlo, ma posso di certo augurarmi che una volta accolti e ricevuti gli aiuti economici europei ci sia una maggioranza, interna a questo stesso Parlamento o a uno nuovo, che possa traghettare la nostra Italia fuori da questo torpore che il Covid19 ci ha imposto, o magari ha solo amplificato.

Siamo nuovamente davanti ad un nuovo 1945, ma stavolta non ci sono nuovi palazzi da ricostruire, malaria da debellare o analfabetismo da sconfiggere. Qui c’è da creare un nuovo miracolo economico che faccia entrare l’Italia e l’Europa nel nuovo millennio, finalmente da protagonista e non più da co-protagonista silenziosa di potenze non continentali.

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