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  • Immagine del redattoreAlessandro Usai

PNRR, innovazione telemedicina: quali i vantaggi?




Saranno 2,5 miliardi di euro i fondi del Pnrr che, secondo quanto sancito dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, verranno stanziati per l’aggiornamento del sistema della telemedicina. Il progetto che il Ministro ha presentato con un’informativa alla Conferenza Stato-Regioni, sussisterebbe nella creazione di una piattaforma on-line omogenea riservata alla sanità nazionale che raccoglierebbe i Fascicoli sanitari elettronici dei cittadini. [1]

Il ministro Vittorio Colao

Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è una cartella informatica che raccoglie tutti dati sanitari di una determinata persona, compresi gli esiti di trattamenti effettuati, durante il suo naturale ciclo di vita dai diversi operatori sanitari. Si tratta, quindi, di un documento che raccoglie l’intera storia sanitaria di un soggetto. [2]


Insieme alla possibilità di avere tutti i propri dati sanitari raccolti in un'unica cartella online, il progetto di questa piattaforma prevede anche la possibilità di effettuare prenotazioni di esami e prestazioni, così come i pagamenti, direttamente online rendendo più celeri i tempi dell’amministrazione sanitaria.


“La digitalizzazione ha già impattato altri settori (distribuzione, finanza, mobilità), ma la digitalizzazione della sanità sta invece avvenendo adesso ed è un'opportunità perché l’Italia sia tra i paesi di testa” ha affermato il ministro durante la Conferenza. Di quei 2,5 miliardi predisposti per la sanità digitale, 1,3 verrebbero utilizzati per la creazione di una struttura e 1 miliardo verrebbe utilizzato per la raccolta dei dati e l’attivazione, in questo modo, della telemedicina.


A supervisionare il progetto sarà la stessa Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali (AGENAS), in modo da poter rendere all’opera l’uniformità e la coerenza che necessita. Infatti, questa agenzia si occupa dal 1993 di elaborare e distribuire informazioni su tutto il territorio che è di dominio del Ministero della Salute. Si tratta di fatti di un organo del SSN il cui supporto è sempre stato centrale per il lavoro e il superamento delle differenze nella sanità italiana, attraverso il monitoraggio di dati e la valutazione dei servizi delle varie regioni e la programmazione e gestione del programma di educazione e continuo aggiornamento della Medicina. Di conseguenza, per superare questo enorme divario di differenze regionali, che è appunto il primo problema da affrontare per la realizzazione di questa mastodontica infrastruttura, servirà l’affiancamento di un’azienda che è da sempre stata predisposta per la comunicazione tra regioni. [3]


Altri due punti a favore di questa opera pubblica sono la possibilità di avere una piattaforma unica per la gestione del FSE, perché permetterebbe un’attività medica più semplificata anche per gli operatori sanitari che potranno così reperire la storia clinica del proprio paziente in tempi più celeri e monitorare i dati più agevolmente e, direttamente collegato con quest’ultimo vantaggio, ci sarebbe anche un risparmio di costi su tutto ciò che concerne la ricerca medica grazie all’ausilio della piattaforma che permetterebbe di recepire dati in tempo reale e poter trarre, in questo modo, inferenze statistiche.


Le possibili perplessità

Dal punto di vista teorico, la creazione di quest’opera porterebbe notevoli vantaggi e sembrerebbe un progetto valido, ma i primi due legittimi dubbi che possono emergere sono: 1) la stabilità di una piattaforma di queste dimensioni, che potrebbe subire rallentamenti, soprattutto nel primo periodo di utilizzo con un grande afflusso di utenza (come è successo al sito dell’INPS, durante la prima ondata di COVID-19, per esempio); 2) la sicurezza e la salvaguardia dei dati personali di milioni di persone, che potrebbero essere derubati da hacker informatici. [4] Due interrogativi che però, probabilmente, otterranno una risposta con il tempo.


Fonti:

[1] Luciano Fassari, Sanità digitale. Colao: “Col Pnrr in arrivo 2,5 mld. Prevista unica piattaforma con i dati dei pazienti e accesso ai servizi di telemedicina”, quotidianosanità, 2 marzo 2022, https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=102843

[2] Giglioni F., Manuale di Diritto Sanitario, Molfetta (BA), Nel Diritto Editore, II Edizione, 2020; pag. 78

[3] Portale Agenas, L'Agenzia, https://www.agenas.gov.it/agenas/l-agenzia

[4] La Redazione, Il grande fiasco del sito dell’INPS, IlPost, 1 aprile 2020, https://www.ilpost.it/2020/04/01/malfunzionamenti-sito-inps/





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