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  • Francesco Riccio

Presidenziali francesi, al ballottaggio sfida tra Macron e Le Pen


Il primo turno delle presidenziali francesi non ha riservato nessuna sorpresa per i cugini d’Oltralpe, con Emmanuel Macron che non solo raggiunge, ma supera la percentuale di voti favorevoli ottenuta nel 2017, portando a casa, l’Eliseo, poco meno del 28% delle preferenze.

Tra due settimane, il 24 aprile, si ritroverà davanti alla rivale della destra euroscettica Marine Le Pen, la quale anche stavolta non è riuscita a superarlo nei consensi, ma ha guadagnato due punti percentuali sul proprio risultato di cinque anni fa, incassando il 23% dei voti.


È stata, invece, una triste mattinata per Jean-Luc Melenchon, che per poco meno di 400mila voti ha perso la possibilità di sfidare il Presidente in un testa a testa, conquistando il 22% dei consensi, ben oltre quello che il resto del compartimento di sinistra (Macron a parte) è riuscito a guadagnarsi.


Grande emorragia di consensi quella subita da Eric Zemmour, dell’ultradestra anti-islamista, e Valerie Pecresse, che è politicamente posta tra i due sfidanti al ballottaggio nella destra moderata, i quali hanno entrambi incassato molto meno del previsto. Il primo ha perso 4 degli 11 punti a lui conferiti dai sondaggi, ottenendo il 7% dei voti, mentre la seconda ha materializzato solo metà dei consensi virtuali che le proiezioni le accordavano, conquistando il 5% su un 10% previsto.


Socialisti e verdi, rispettivamente forti del 2 e 5%, hanno già esortato i propri elettori a supportare il Presidente uscente, mentre Zemmour, cha ha ottenuto un plebiscito nei voti degli immigrati russi, ha indicato la Le Pen come ricevitrice della sua fetta d’elettorato, con già molti suoi sostenitori che l'hanno votata tatticamente al primo turno.

Differente è la posizione degli elettori di Mélenchon, i quali si dicono scoraggiati dalla sconfitta di misura del loro candidato preferenziale e che, per quanto non intenzionati a lasciar vincere la Le Pen, valutano l’astensione per esprimere il proprio disappunto verso Macron. Anche Roussel, comunista, ha espresso il suo voler evitare una presidenza di destra, senza però nominare direttamente il presidente come erede del 2% a lui attribuito. Valerie Pecresse, della destra moderata, ha invece esplicitamente diretto il proprio elettorato verso il centro, indicando l’inquilino dell'Eliseo come sua scelta nel duello contro Marine Le Pen.


Infine i sondaggi, che in questa corsa hanno presagito correttamente i risultati, con i dovuti intervalli d’errore, sono timidi nel prevedere una vittoria decisiva del Presidente, come quella delle passate elezioni, ma lo vedono comunque in testa al 53% contro il 47% dell’avversaria, percentuali da lancio di moneta che vedranno decisivo l’impatto degli astensionisti.


Fonti:

[1] Jean Cittone, Présidentielle 2022 : pour qui voteront les électeurs de Mélenchon, Zemmour et Pécresse, Le Figaro, 11 aprile 2022, https://www.lefigaro.fr/elections/presidentielles/

[2] Redazione, Elezioni presidenziali 2022, Libération,

[3] POLITICO, France — 2022 presidential election, https://www.politico.eu/europe-poll-of-polls/france/


Foto: Nicolas TUCAT / AFP

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