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  • Davide Casula

Serie A | Napoli, l'attesa è finita: lo scudetto è di nuovo tuo



I festeggiamenti negli spogliatoi del Napoli | Foto Twitter Napoli


Il 29 aprile 1990 il Napoli trascinato da Maradona, grazie alla vittoria 1-0 con la Lazio, si laureò per la seconda volta nella sua storia Campione d’Italia. Il 4 maggio 2023, trentatré anni dopo, la rete di Osimhen per l'1-1 finale contro l'Udinese vale il terzo scudetto nella storia del club partenopeo, ma soprattutto una gioia immensa per un popolo intero.


Tappe

Nell’arco di questo periodo la città di Napoli e i supporter stessi sono incappati in grosse delusioni, dal fallimento nel 2004, con la conseguente ripartenza dalla Serie C, fino all'amaro secondo posto nonostante i 91 punti collezionati sotto la gestione di Maurizio Sarri nel 2018. In tutto questo, un solo elemento è rimasto costante: i tifosi. La gente di Napoli ha dimostrato tutta la sua passione per i colori azzurri, seguendo nella gioia e nel dolore la propria squadra per l’intera penisola mostrando una tenacia e una fede incrollabili. Con un'attesa che dopo tanti anni però è stata definitivamente ripagata.


La stagione


E dire che le premesse iniziali non erano delle migliori. Nella sessione estiva di mercato, dopo l’addio di alcuni pilastri come Koulibaly, Mertens e il capitano Insigne, regnava grande scetticismo nei confronti della squadra. Il presidente De Laurentiis è stato fortemente criticato per il suo operato, con i tifosi alquanto perplessi riguardo a come la società si sarebbe mossa per rimpiazzare i partenti.

Lo spogliatoio del Napoli aveva appena perso dei leader assoluti ed era del tutto giustificato che ci fosse un minimo di preoccupazione per le sorti del club. Ma ancora una volta, uno dei migliori direttori sportivi italiani, ovvero Cristiano Giuntoli, in poco tempo è riuscito ad acquistare dei giocatori che alla fine dei conti si sono rivelati fondamentali: Kim Min-Jae, Oliveira, Ndombele, Raspadori, Simeone e soprattutto Khvicha Kvaratskhelia.


Ai nastri di partenza il Napoli guidato da Spalletti, al suo secondo anno sulla panchina partenopea, era posizionato dagli addetti ai lavori dietro alle corazzate Inter, Juventus e Milan, quest'ultimo fresco Campione d’Italia. In realtà sono bastati pochi mesi per ribaltare totalmente i pronostici. Fin dalle prime giornate la formazione azzurra è apparsa solida e perfettamente organizzata dal punto di vista tattico, dimostrando tutta la sua forza sul campo. Inoltre, alcuni dei nuovi innesti si sono calati perfettamente nella realtà della massima serie. A partire da Kim, arrivato per sostituire un difensore come Koulibaly e rivelatosi uno dei migliori difensori dell’intera Serie A, oppure Kvaratskhelia, che ha avuto un impatto clamoroso a suon di gol, assist e giocate fuori dal comune.


La continuità e il collettivo sono i due fattori che hanno permesso al Napoli di dominare l’intero torneo, giocando un calcio entusiasmante. Ben poco hanno potuto fare le big italiane dinanzi alla straripante forza dei partenopei, capaci di riaccendere quel fuoco dentro ai tifosi e ricucire così un rapporto che in estate era sul punto di rompersi.

La squadra ha incantato anche l’intera Europa, dominando il proprio girone di Champions League e ricevendo dei riconoscimenti senza eguali da tecnici e giornalisti. Memorabili partite come quella giocata al Maradona contro il Liverpool finita 4-1, oppure il match alla Johan Cruijff Arena, casa dell’Ajax, con uno stratosferico Napoli vittorioso per 6-1. La campagna europea si è interrotta sul più bello, ai quarti di finale, nel derby tutto italiano contro il Milan. Nonostante l’eliminazione, gli uomini di Spalletti hanno lasciato il segno in questa edizione della Coppa Campioni con un calcio spumeggiante e per lunghi tratti tra i migliori in Europa.


Giocando a mille all’ora era prevedibile che qualche passo falso potesse arrivare, vedasi l’uscita a sorpresa in Coppa Italia con la Cremonese oppure la prima sconfitta in campionato, arrivata solamente a gennaio contro l’Inter a San Siro. In ogni situazione la rosa si è però fatta trovare pronta a ripartire, mostrando una mentalità pazzesca, costruita sulla consapevolezza del proprio valore. Fattore che ha inciso durante quella che si è trasformata in una meravigliosa cavalcata.


De Laurentiis- Spalletti- Giuntoli


A livello dirigenziale con ogni probabilità questo tridente risulta tra i più importanti della storia recente del Napoli.

In primis, il Presidente De Laurentiis. Il numero uno del club ha salvato il Napoli nel suo momento più buio: il fallimento. Dal 2004 in poi è stato in grado, attraverso delle scelte oculate, di riportare la squadra dall’Inferno al Paradiso, con un percorso arduo passato attraverso la Serie B fino al ritorno tra il calcio dei grandi. Tramite una gestione societaria virtuosa ha ridato lustro, anche in ambito internazionale, a una storica squadra a rischio declino, costruendo mattoncino per mattoncino le fondamenta di questo scudetto. Nel corso degli anni il rapporto con la piazza non è sempre stato rose e fiori, ma nonostante alcuni attriti presidente e tifosi si sono spesso riconciliati sotto la bandiera azzurra.


Luciano Spalletti nell'ultimo biennio ha stravolto totalmente il volto di un Napoli che arrivava dagli anni poco felici con Ancelotti e Gattuso. È stato in grado di dare una propria impronta di gioco, recuperando alcuni giocatori finiti nel dimenticatoio come Rrahmani, Mario Rui e soprattutto Lobotka, autentico faro del centrocampo napoletano. Il tecnico toscano ha plasmato la squadra a propria immagine e somiglianza, ponendo diversi interpreti nelle condizioni migliori per esprimere le proprie potenzialità. In primis Victor Osimhen, attuale capocannoniere della Serie A e autore di una stagione fantastica sotto il profilo realizzativo e non solo. Per gli amanti del calcio è stato un autentico lusso veder giocare la squadra di Spalletti, un allenatore in più occasioni sottovalutato ed etichettato come eterno secondo che finalmente ottiene il giusto riconoscimento.


Infine, vi è il Ds Cristiano Giuntoli artefice in passato del miracolo Carpi e ds del Napoli dal 2015: un vero e proprio fenomeno protagonista di un autentico capolavoro. Insieme al suo staff ha scovato numerosi talenti in giro per il mondo come Kvaratskhelia dalla Dinamo Batumi, Kim ed Elmas dal Fenerbahce, Osimhen dal Lille; in più occasioni ha attinto dalle squadre di fascia medio-bassa del campionato italiano puntando su delle scommesse come Zielinski, Mario Rui, l’attuale capitano Di Lorenzo, Raspadori, Simeone e Rrahmani. La lista dei giocatori portati sotto l’ombra del Vesuvio è ancora lunga ma una cosa è certa: Giuntoli ha il merito di aver allestito un’ottima rosa con grandi qualità, e non sono un caso le voci sempre più insistenti di un corteggiamento da parte della Juventus.


Una città in festa

Il 2023 è a tutti gli effetti l’anno d’oro di Napoli. Una città tornata alla ribalta sia in ambito sportivo, con le gesta della squadra di Spalletti, che in ambito artistico-culturale, vedasi il successo della serie tv Mare Fuori, acclamata fortemente dalla critica, e la consacrazione definitiva del rapper Geolier, che con i suoi singoli domina le classifiche discografiche. Anche dal punto di vista turistico le cifre dei visitatori sono aumentate esponenzialmente rendendo la città una delle mete più desiderate.


Il mondo in questi giorni ha riscoperto Napoli. I colori azzurri presenti in ogni vicolo, le immagini dei tifosi festanti, le sagome dei calciatori nei Quartieri Spagnoli e i vari murales tra i muri della città hanno letteralmente fatto il giro del mondo. Già con la partita con la Salernitana si assaporava un clima surreale denso di forti emozioni, in un giorno in cui si pregustava la festa scudetto, poi rimandata a causa del pareggio finale.

Per i napoletani la conquista del campionato è percepita come un vero e proprio riscatto sociale, una rivincita. Un sentimento reso esplicito dall'ennesima dimostrazione di un amore sconfinato tra la città e la propria squadra visto nelle ultime ore. Un legame inusuale che forse ha pochi eguali in giro per il mondo, e che dal 4 maggio 2023 siamo certi sarà ancora più forte di prima.

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