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  • Flavia Russo

Soberana 02: l’antidoto cubano contro la Pandemia

Cuba guida la lotta contro il virus in America Latina con il suo antidoto Soberana 02. Il vaccino sarà disponibile a basso costo ai paesi in via di sviluppo e ai turisti che visiteranno l’isola.

In un mondo gravemente danneggiato dalla pandemia da Covid-19, l'accesso e la distribuzione dei vaccini è distorto dal profondo divario tra nazioni ricche e povere. Come recentemente denunciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), "il mondo è sull'orlo di un catastrofico fallimento morale – e il prezzo di questo fallimento sarà pagato con le vite delle popolazioni dei paesi poveri" dove la vaccinazione non è nemmeno iniziata: “una catastrofe mentre gli ospedali continuano a riempirsi". [1]


La People's Vaccine Alliance, una coalizione di organizzazioni come Oxfam, UNAIDS (Programma delle Nazioni Unite per l'HIV e l'AIDS) e Global Justice Now, accusa i tre maggiori produttori dei vaccini contro il virus - Pfizer/ BioNTech, Moderna e AstraZeneca- di stare strangolando la fornitura globale dei vaccini attraverso severe protezioni della proprietà intellettuale. Queste aziende prevedono di produrre vaccini sufficienti a coprire solo l'1,5% della popolazione globale nel corso del 2021, mentre i vaccini rimangono "proibitivamente costosi per molte nazioni povere". [2] E mentre l'iniziativa COVAX mira a colmare questo divario assicurando un accesso equo e giusto dei vaccini ai paesi in via di sviluppo, l’iniziativa coprirà solo dal 10 al 20% della popolazione di queste nazioni. [3] Ciò significa che le economie emergenti e i paesi in via di sviluppo dovranno assicurarsi da soli delle protezioni sicure ed efficaci.

Nella regione dell'America Latina e dei Caraibi, è la calda e soleggiata Cuba ad aprire la strada con Soberana 02, il vaccino con il quale diventa la prima - e per ora unica - nazione nella regione a sostenere un progetto d’immunizzazione locale. Tradotto dallo spagnolo come “sovrano”, il vaccino è stato sviluppato all’interno dell’Istituto Finlay dei Vaccini (IFV) ed è il primo tra altri quattro candidati dell’isola caraibica ad entrare nella terza e ultima fase di sperimentazione. Dopo un accordo tra l'IFV e l'Istituto Pasteur in Iran, quest’ultima fase di test si sta svolgendo su 42.000 volontari cubani e 100.000 iraniani e consentirà quindi "di completare le prove cliniche del candidato vaccinale Soberana 02 e di avanzare più rapidamente verso l'immunizzazione dal Covid-19 in entrambi i Paesi". Se i risultati della fase 3 avranno successo, il vaccino sarà approvato e la sua applicazione inizierà a breve. [4]

Vicente Vérez, direttore del Finlay, dichiara che i risultati raggiunti finora sono molto incoraggianti e che il paese è pronto a produrre un totale di 100 milioni di dosi in aprile. Il primo passo, spiega Vérez, sarà vaccinare gli 11 milioni abitanti cubani. Dopodiché, una volta assicurate le dosi necessarie per garantire l’immunità di gregge sull’isola, il vaccino cubano sarà esportato a prezzi molto bassi, e quindi accessibili ai paesi in via di sviluppo. Sono 70 milioni le dosi che andranno all’Iran, Venezuela, Bolivia, Nicaragua, Vietnam, India e Pakistan. L’approccio del paese socialista diverge quindi da quello applicato dalle nazioni capitaliste. Infatti, come sottolinea Vérez, “la strategia cubana nel commercializzare i vaccini è una combinazione di umanità e d’impatto sulla sanita mondiale. Non siamo una multinazionale che considera una priorità il profitto finanziario, il nostro obbiettivo è creare salute”. Inoltre, Cuba promette che non solo renderà disponibile il suo antidoto ad altri paesi, ma il vaccino sarà anche somministrato ai turisti che andranno a vistare l’isola appena si tornerà a viaggiare. [5]


Gli sforzi cubani che hanno portato la regione alla produzione del primo vaccino contro il virus nonostante i vincoli economici imposti alla nazione dal blocco economico degli Stati Uniti, sono stati riconosciuti ed elogiati sia a livello internazionale che dall’OMS. Infatti, l'embargo statunitense sull’isola non ha mai bloccato il rapido sviluppo del campo medico cubano. Cuba ha una lunga storia di vasta esperienza nella produzione e distribuzione locale di vaccini: dall'epidemia di Dengue che ha infettato l'isola negli anni Ottanta, il governo cubano ha compreso la centralità di porre la massima priorità sulla biotecnologia. Oggi, 9 vaccini su 11 somministrati ai bambini sono prodotti sull'isola. [5]

La produzione locale del vaccino Covid-19 si aggiunge all'efficace gestione cubana della pandemia. Grazie alle quarantene imposte dallo Stato e ad un sistema sanitario pubblico accessibile ovunque sull’isola, Cuba ha registrato il numero di casi più basso della regione. Inoltre, l'efficienza del "cocktail farmaceutico" – anche questo prodotto localmente – utilizzato nel trattamento del virus, ha fatto sì che nell'isola si verificasse un basso numero di morti rispetto ai suoi vicini tra cui la Repubblica Dominicana che, nonostante abbia una popolazione simile a Cuba, ha registrato più di 3.000 morti su 240.000 contagi. [6]


Anche a livello internazionale, l’isola ha sempre combattuto in prima linea. Prima ancora del vaccino, Cuba ha mostrato estrema solidarietà con il dispiegamento del suo personale medico in tutto il mondo nei primi mesi della pandemia, dal Brasile e il Venezuela alla Spagna e alla Grecia; a marzo, quando il virus entrò prepotentemente nelle nostre vite, la brigata Henry Reeves è arrivata anche in Italia e ha avuto un ruolo centrale nella lotta contro la pandemia nel nostro paese.

La scelta del nome del suo antidoto, quindi, non è stata casuale. Soberena (“sovrana” in italiano) evidenzia la volontà e la capacità dell’isola di essere protagonista in questo momento storico nella lotta contro un nemico invisibile. Sottolinea l’autosufficienza della produzione di un paese da tempo emarginato dalle principali potenze mondiali ma che mostra di essere una pedina centrale nella geopolitica dei vaccini. Anche la collaborazione con l’Iran non è un caso. Per contrastare l’embargo subito da entrambi i paesi da parte egli Stati Uniti, Cuba e Iran da tempo godono di una stima reciproca caratterizzata da una solida cooperazione economica e diplomatica. E mentre durante la presidenza di Obama, le relazioni USA-Cuba stavano iniziando ad aprirsi grazie ad un allentamento delle misure di embargo, ogni speranza di riavvicinamento è stata brutalmente distrutta con il mandato di Donald Trump. Trump infatti, non solo aveva rafforzato il “castigo economico” contro l’isola ma, poco prima della scadenza del suo mandato presidenziale, aveva condannato Cuba alla “lista rossa” definendola come “sponsor del terrorismo”. Oggi però, con la nuova amministrazione di Joe Biden si sono manifestate nuove volontà nel riallacciare i rapporti sia con l’isola caraibica che con l’Iran per evitare un rafforzamento dell’asse Cuba-Iran - che spaventa gli Stati Uniti - ma anche per creare un nuovo clima di cooperazione internazionale. [7] E se Biden dichiara un alleggerimento delle restrizioni relazionate ai viaggi tra gli USA e Cuba, i turisti americani troveranno l’antidoto anti-Covid cubano ad accoglierli al loro arrivo sull’isola.


Nonostante il successo sul fronte medico e sanitario, oggi Cuba si ritrova a vivere momenti di grande crisi economica e sociale, a causa di nuove misure governative che vedono la fine del suo sistema di doppia moneta, svalutando il peso cubano per la prima volta dalla rivoluzione del 1959. [8] In un momento paragonabile al “periodo especial” degli anni 90, avvenuto dopo la caduta del blocco sovietico, la situazione è ulteriormente aggravata dal crollo della sua principale fonte di valuta estera, il turismo, causato dalla pandemia e dall’inasprimento delle sanzioni dall'amministrazione Trump. In questo contesto, si stanno mobilitando vari movimenti e individui oppositori al governo che richiedono una maggior supporto socio-economico. [9]

In ogni caso si spera che, anche grazie al vaccino cubano contro la pandemia e l’iniziativa di offrirlo anche ai turisti, l’isola caraibica si possa risollevare e garantire al suo popolo un futuro più prospero. Intanto, Cuba va avanti con il suo “vaccino etico”, simbolo di un modello di sanità pubblica basato sul principio di “creare salute” per il popolo. Una diplomazia medica che permetterà alla bella isola caraibica di portare avanti la sua agenda nello scacchiere internazionale.


Fonti:

[1] World Health Organization, Call for Action: Vaccine Equity Declaration, 18 gennaio 2021, https://www.who.int/campaigns/annual-theme/year-of-health-and-care-workers-2021/vaccine-equity-declaration

[2] David Meyer, How to stop vaccine nationalism from prolonging the pandemic, Fortune, 7 febbraio 2021, https://fortune.com/2021/02/07/covid-vaccine-nationalism-global-south-inequality-coronavirus/

[3] Tedros Adhanom Ghebreyesus,Vaccine nationaism Harms Everyone and Protects No One, Financial Times, 2 febbraio 2021,

[4] Agi, Accordo tra Cuba e Tehran per il vaccino contro il Covid, 10 gennaio 2021, https://www.agi.it/salute/news/2021-01-10/cuba-testera-vaccino-soberana-covid-iran-10966113/

[5] Andy Robinson, Una vacuna para quienes visiten Cuba, La Vanguardia, 1 Marzo 2021, https://www.lavanguardia.com/internacional/20210301/6261358/vacuna-gratis-cuba.html

[6] World Meter, Coronavirus Cases in the Dominican Republic, consultato il 18 marzo 2021, https://www.worldometers.info/coronavirus/country/dominican-republic/

[7] Sicurezza Internazionale, Cuba e Iran Contro le Sanzioni, 11 agosto 2017, https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2017/08/11/cuba-e-iran-contro-le-sanzioni/

[8] Kaelyn Forde, What will Cuba’s new single currency mean for the island? AlJazeera, 1 gennaio 2021, https://www.aljazeera.com/economy/2021/1/1/what-will-cubas-new-single-currency-mean-for-the-island

[9] Will Grant, Optimism as Cuba set to test its own Covid Vaccine, BBC News, 16 febbraio 2021,

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