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  • Matteo Cardia e Alessandro Manno

Un golpe nel cuore del calcio europeo: nasce la Superlega


Avviene nella notte, quando le giornate di campionato ormai si avviavano alla conclusione. Nel buio come nella migliore tradizione golpista, quando si è nascosti da occhi indiscreti e in pochi sono preparati a reagire ai tentativi di sovversione.

Mentre il calcio europeo, orfano dei tifosi e del calcio di base e annichilito dalla pandemia di Covid-19 tenta un difficile ritorno alla normalità, dodici tra i top club europei annunciano la nascita della Superlega [1], un progetto destinato a sconvolgere il calcio per come lo abbiamo conosciuto sino a ieri.

Le voci sulla nascita della Superlega stavano circolavano da almeno due anni: ne aveva già parlato Il Sole 24 Ore ad ottobre 2020 [2] e ancora prima a Maggio 2019 Calcio e Finanza [3] aveva raccontato la reazione dei club europei contrari alla creazione di un torneo solo per i big club europei. L’accordo trovato da UEFA e ECA (European Club Association) per una nuova formula delle maggiori coppe europee a partire dalla stagione 2024-2025, sembrava aver placato gli animi delle big del vecchio continente: un’illusione, perché nel mentre, alcuni, continuavano a tramare il loro colpo.

I club che al momento hanno aderito all’iniziativa sono 12: Milan, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham, più altri tre club – Bayern Monaco, Lipsia e PSG - che secondo indiscrezioni dovrebbero unirsi prima della partenza.

A guidare il golpe in chiave calcistica sono stati il Presidente del Real Madrid e primo presidente della Superleague, Florentino Perez, e il presidente della Juventus Andrea Agnelli, già Presidente dell’ECA, dimissionario dall’incarico dopo lo strappo


(Foto del Corriere della Sera).


Il caso del Real Madrid non sorprende. D’altronde è sempre stato un club abituato a fare le regole piuttosto che seguirle: ne è l’esempio la famosa “Regola Bernabeu” che dopo la nascita della Coppa dei Campioni venne creata proprio dal Presidente del Real Madrid di allora, Santiago Bernabeu [7], per consentire alla squadra che aveva vinto la competizione di difendere il titolo di campione d’Europa anche l’anno successivo, a prescindere dal posizionamento in campionato che ne determinava la qualificazione. Quello della Juventus, del Milan e dell’Inter, o di club come Arsenal e Tottenham, che oltre a qualche picco improvviso, fuori dalle mura di casa hanno fatto poco.


L’idea di creare una lega chiusa, sul modello dell’NBA negli Stati Uniti e dell’Eurolega in Europa per quanto riguarda il basket, è stato da sempre un sogno per le grandi del calcio europeo, meno per le Federazioni nazionali e dalla UEFA che gestisce il calcio continentale. Proprio il basket mostra come lo scontro tra gli interessi dei club e della federazione nazionale ha portato alla creazione di due competizioni parallele: l’Eurolega [4], erede della precedente Coppa dei Campioni, e la Basketball Champions League [5], creata nel 2016 dalla FIBA Europe (Federazione Internazionale di Pallacanestro) in risposta all’Eurolega. Una situazione che porta la maggior parte dei giocatori delle squadre di Euroleague a non poter partecipare ai raduni con le proprie nazionali durante le finestre invernali, causando problemi sia allo spettacolo che alle selezioni nazionali stesse. E che potrebbe presentarsi anche nel calcio, a scapito di manifestazioni come gli Europei e i Mondiali.

Ciò che spinge i club a staccarsi dalle organizzazioni continentali e creare delle nuove competizioni nelle quali risultano organizzatori e partecipanti è dettato (questo è chiaro) da nuove e maggiori possibilità di guadagno. La competizione semichiusa consentirebbe infatti alle squadre iscritte la certezza di poter partecipare alla competizione e quindi avere la sicurezza degli introiti, derivanti dagli sponsor e dai dividendi dell’azienda di cui risultano ufficiosamente tutti soci. Inoltre, solo ai soci fondatori verrà garantito da JP Morgan, la principale banca d’affari statunitense, un finanziamento di 3.5 miliardi di euro da dividere tra le compagini che hanno deciso di unirsi in questa nuova lega. Una spinta agli investimenti, che potrebbe risolvere anche i problemi debitori di più compagini.

Durissime sono state le prese di posizioni sia della UEFA [6] che della FIFA: già a gennaio, il presidente della massima federazione Gianni Infantino aveva espresso la sua contrarietà alla creazione della Superlega minacciando che “Chi vi parteciperà sarà bandito dai Mondiali e da tutte le nostre manifestazioni”.

Oltre all’aspetto di marketing e di business, non meno importante è il fattore pubblico. Sebbene sulla carta la Superlega dovrebbe portare maggiori introiti alle squadre, questi sarebbero legati innanzitutto alla partecipazione da parte dei tifosi, che in tanti si sono espressi a gran voce contro la nuova competizione. Attraverso la creazione di una lega unica nella quale è difficile, se non impossibile, entrare viene meno il principio di merito che sta alla base dello sport e delle competizioni sportive. “Chi gioca meglio ottiene di più”, è sempre stato un mantra all’interno del mondo del calcio, che pur rimanendo strettamente influenzato dal monopolio delle squadre con maggiori introiti e maggiore storia sportiva, ha dato in questi anni la possibilità al Leicester di vincere la Premier League o all’Atalanta di arrivare ad un passo dalla semifinale di Champions League. Storie, a cui il popolo del calcio si è sempre dimostrato sensibile, rigettando gli sfarzosi progetti dei grandi club, pronti ad ottenere ancora più prestigio a scapito delle squadre più piccole.


Un colpo di stato al cuore del calcio, dunque, di cui però Florentino Perez non sembra avvertire il peso perché la Superlega dovrebbe mettere “...il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente”: una premessa che ci aspettiamo venga disattesa.

Lo scontro tra i top club e le istituzioni del calcio europeo, nel mentre, è già iniziato. Per evitare una diaspora, le federazioni e le leghe minacciano di espulsione i club che decideranno di partecipare alla Superlega, dai rispettivi campionati nazionali. Questi ultimi, sarebbero le vittime principali di questo cambiamento: la perdita di attrattività agli occhi di sponsor e principali network televisivi e di streaming, porterebbe a perdite economiche che nel breve tempo potrebbero sancire la fine di interi sistemi nazionali e club storici. Una rivoluzione che potrebbe essere la prima e non l’ultima: perché non si può escludere che altri club del mondo possano scegliere di creare leghe analoghe per aumentare gli introiti e garantirsi visibilità e prestigio, anche a fronte di stagioni sportive deludenti.


In un momento in cui il calcio in Italia fa fatica ad innovarsi e migliorare, questo sarà l’ennesimo colpo di grazia agli investimenti in infrastrutture e sport di base che restano la linfa del movimento calcistico europeo. La forza e l’amore del calcio è dettato innanzitutto dalla pervasività della disciplina, che può essere praticata in un campetto sterrato delle banlieue parigine come nel campo in erba sintetica ai Parioli a Roma, dalla possibilità per chiunque di partire dall’ultimo strato sociale e arrivare alla cima grazie allo sport.

Per questo, la Superlega non è il calcio. È un modo per sfruttare il pallone con l’obiettivo di fare ancora più soldi per ingrandire il portafoglio le proprietà dei grandi club. Un club esclusivo di ricchi nel quale solo chi ha i soldi può giocare. Una decisione che cristallizza definitivamente le disparità esistenti in un mondo calcistico che già presentava troppe differenze all’interno, in cui il profitto finiva già per essere l’unico orizzonte a cui ambire. Così, per risolvere un problema si decide di istituzionalizzarlo, decidendo di fingersi sordi alle richieste dei tifosi e alle testimonianze di chi racconta un mondo distorto da idee che con il pallone c’entrano fino a un certo punto. Un quadro in cui tutti hanno le loro colpe, viste le decisioni prese sia a livello macro – vedasi Mondiali in Qatar nel 2022 – che a livello micro, come si è capito nelle scorse ore, quando i ricchi hanno deciso di portare via il pallone. Qualcosa, che già alle origini del gioco del calcio in Inghilterra era stato da subito combattuto da coloro che volevano che questo sport fosse di tutti e per tutti (in merito a questo argomento vi consigliamo la serie Netflix “The English game” [8]). E che oggi, invece sembra voler prepotentemente ritornare. Un passo indietro mascherato da passo in avanti, compiuto dai pochi non per i tanti.


Questo è lecito? Assolutamente sì.

È un’operazione di marketing? Assolutamente sì.

Porterà maggiori incassi ai club partecipanti? Assolutamente sì.

Ci piace? Assolutamente no.


E come ha detto Gary Neville, bandiera del Manchester United e commentatore televisivo: “Sono disgustato”. [9]


Si Gary, siamo disgustati!


Fonti:

[1] Redazione, "Nasce la Super Lega": l’annuncio di 12 club. Ci sono anche Inter, Milan e Juve, La Gazzetta dello Sport, 19 aprile 2021, https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/19-04-2021/super-lega-comunicato-12-club-juve-inter-milan-410280627628.shtml

[2] Marco Bellinazzo, Si muove anche la Fifa: affare da 5 mld per un nuovo campionato europeo, Il Sole 24 Ore, 21 ottobre 2020,

[3] Redazione, European Leagues, a Madrid contro la Superlega, Calcio e Finanza, 7 maggio 2019, https://www.calcioefinanza.it/2019/05/07/european-leagues-madrid-contro-superlega/

[4] Wikipedia, Euroleague Basketball, https://it.wikipedia.org/wiki/Euroleague_Basketball

[5] Wikipedia, Basketball Champions League, https://it.wikipedia.org/wiki/Basketball_Champions_League

[6] UEFA, Comunicato Stampa contro l'iniziativa dei club, Sito web ufficiale,

[7] Redazione, Chi era Santiago Bernabeu, Il Post, 5 luglio 2012, https://www.ilpost.it/2012/07/05/chi-era-santiago-bernabeu/

[8] Netflix, Trailer "The English game", https://www.youtube.com/watch

[9] Redazione, Gary Neville furioso: "Superlega? Atto criminale, sono disgustato", Il Corriere dello Sport, 18 aprile 2021, https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/calcio-estero/

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