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  • Immagine del redattoreFrancesca Deiana

Al via la causa tra UE e AstraZeneca


Lo scorso 28 aprile si è tenuta a Bruxelles la prima udienza della causa UE VS AstraZeneca, annunciata dal portavoce per la Salute della Commissione Stefan De Keersmaecker, che ha sottolineato come l’unico obbiettivo dell’Unione Europea (a nome dei 27 Paesi) è quello assicurare la consegna rapida di un numero sufficiente di dosi. L’azione legale è stata intrapresa infatti per il mancato rispetto degli impegni sulle forniture di vaccini: si stima un ammanco di 200 milioni di dosi.


Partiamo dall’inizio.

Nel dicembre 2020 il vaccino a vettore elaborato nei laboratori della prestigiosa università inglese di Oxford con la collaborazione di AstraZeneca, una multinazionale biofarmaceutica anglo-svedese iper quotata alla Borsa di Londra e con quotazioni secondarie sul Nasdaq di New York, entra nella III fase di sperimentazione. Appena trenta giorni dopo, il Regno Unito approva l’uso del vaccino e il 4 gennaio 2021 viene somministrata la prima dose.

Il 12 gennaio AstraZeneca invia la domanda di autorizzazione al commercio nei Paesi UE all’Agenzia Europea del Farmaco, che abbiamo imparato a conoscere come EMA e che successivamente darà la sua approvazione alla commercializzazione del vaccino.


I primi ritardi si hanno già a febbraio. Il 19 marzo, dopo diversi rinvii sulla consegna delle dosi, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen invia una missiva all’azienda chiedendo il rispetto dei termini contrattuali entro 20 giorni, termine che non è stato rispettato. Stando a quanto sostiene la Commissione europea, la multinazionale avrebbe dovuto consegnare 300 milioni di dosi soltanto nei primi sei mesi del 2021; di fatto AstraZeneca ha consegnato finora 30 milioni di dosi e dovrebbe consegnarne 70 milioni entro giugno. Finora la società si è difesa sostenendo che i ritardi sono imputabili ai problemi tecnici che possono scaturire dalla necessità di una produzione tanto massiccia di vaccini e che il 97% delle fiale consegnate a COVAX, il programma internazionale che ha come fine una distribuzione equa di vaccini, sono prodotte da AstraZeneca. Si è detta inoltre rammaricata per la decisione della Commissione europea ma pronta a difendersi in tribunale, mettendo in luce come il contratto stabilisca che le dosi di vaccino andavano consegnate secondo “il maggior sforzo possibile” che l’azienda avrebbe potuto sostenere.


Il 15 marzo e soltanto per la durata di pochi giorni, l’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) e le Agenzie di altri Paesi europei hanno sospeso temporaneamente e in via precauzionale le somministrazioni del vaccino AstraZeneca a seguito di alcune morti di individui che avevano appena ricevuto la dose. Nei giorni immediatamente successivi l’EMA ha dichiarato come i benefici derivanti dal vaccino AstraZeneca superano senza ombra di dubbio i rischi: si parla di un’immunità al Covid-19 che è stata sviluppata dal 95% degli individui vaccinati con AstraZeneca contro un rischio di trombosi dello 0,000095%. Nonostante ciò, il fatto, supportato da titoli giornalistici esageratamente enfatizzati e dalla diffusione di informazioni sbagliate, ha reso possibile che dilagasse una certa impopolarità nei confronti del vaccino, al punto che in tanti nelle settimane successive hanno rifiutato la somministrazione del vaccino AstraZeneca.


A differenze del numero dei rischi derivanti dalla somministrazione della dose vaccinale, il numero dei ritardi delle consegne e delle fiale non consegnate sono tutt’altro che infinitesimali. L’Unione Europea, che ha tra le materie di competenza i problemi comuni di sicurezza in materia di sanità pubblica e la tutela e il miglioramento della salute umana, come prevede il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), ha il dovere di fare luce sulla questione perseguendo l’azione legale. Dai vaccini dipende la salute dei cittadini UE e, come ha sottolineato la commissaria europea alla salute, Stella Kyriakides, “Ogni dose di vaccino salva le vite”.


Resta tuttavia un punto di domanda: nell’ipotesi in cui l’Unione Europea vincesse l’azione legale, AstraZeneca sarebbe in grado di consegnare 200 milioni di dosi entro l’anno?

È probabilmente presto per rispondere, nel frattempo la prossima udienza è fissata per il 26 maggio.


Fonti:

[1] Alberto Magnani, Vaccini in ritardo, la Commissione Ue avvia azione legale contro AstraZeneca, il Sole 24 Ore, 26 aprile 2021, https://www.ilsole24ore.com

[2] Redazione, L'Ue fa causa ad AstraZeneca. L'azienda: 'Ci difenderemo', ANSA, 26 aprile 2021, https://www.ansa.it/europa/notizie

[3] Redazione, Parte causa "Ue vs Astrazeneca". L'Europa chiede il rispetto delle consegne, Huffington Post, 28 aprile 2021, https://www.huffingtonpost.it


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