top of page
  • Davide Casula

Cagliari, la prima vittoria è una grande impresa


L'esultanza di Pavoletti | Foto Facebook Cagliari Calcio


All’Unipol Domus, il Cagliari trova il primo successo stagionale imponendosi per 4-3 sul Frosinone in una partita pazzesca e non adatta ai deboli di cuore. Tre punti pesanti che permettono alla compagine sarda di abbandonare l’ultimo posto in classifica e rilanciarsi nella lotta salvezza.


Il Match


Al cospetto del Frosinone, autentica rivelazione di questo inizio di campionato, il tecnico Claudio Ranieri opta per il 4-3-2-1 confermando Nandez nel ruolo di terzino destro ed il tandem offensivo guidato da Luvumbo supportato alle spalle da Mancosu e Jankto. Dopo un inizio incoraggiante dei rossoblù, la squadra dell'ex Di Francesco riesce a prendere le misure ai padroni di casa offrendo una prova superlativa dal punto di vista offensivo con una ottima organizzazione all’insegna del possesso palla. Autentico mattatore della prima metà di gioco è Soulè autore di una doppietta, vero e proprio trascinatore dei ciociari. Il talento argentino di proprietà della Juventus manda in tilt l’intero reparto difensivo, con Augello e Dossena apparsi in netta difficoltà. Sul risultato di 0-1 il Cagliari ha la possibilità di pareggiare con un calcio di rigore, mandato però sulla traversa da Mancosu.

All’inizio del secondo tempo Ranieri getta nella mischia Pavoletti con l’intento di dare maggior peso ad un reparto offensivo apparso impalpabile e privo di un punto di riferimento. Pronti-via e il Frosinone trova il tris grazie alla rete di Brescianini che con il suo mancino accarezza il palo e infila Scuffet. La confusione ed il nervosismo la fanno da padrone nei minuti successivi con i rossoblù oramai rassegnati al risultato finale.

Inizialmente neanche gli ingressi di Azzi, Oristanio e Viola sembrano pagare ma è proprio il giovane talento scuola Inter l’artefice dell’inizio di una rimonta che a fine della partita avrà del clamoroso: con la sua solita sgasata sull’esterno, lascia sul posto i difensori avversari e con una gran conclusione a giro trafigge Turati, accorciando il risultato sull’1-3. Da questo momento in poi il Frosinone spegne totalmente la luce e paga una pessima gestione del punteggio tanto che Barrenechea al limite dell’area effettua un passaggio pericolosissimo intercettato da Makoumbou che a tu per tu con il portiere non perdona. Spinto dal pubblico, nei minuti di recupero il Cagliari non solo riesce a pareggiare ma addirittura a vincere la partita con la doppietta di Pavoletti, l’uomo dai gol pesanti che fa letteralmente impazzire l’intera Domus.


Dall’inferno al Paradiso


Allo stadio seduto sul proprio seggiolino, sul divano a casa davanti alla Tv o alla radio nessuno si sarebbe immaginato una rimonta del genere, probabilmente neanche il tifoso più folle e ottimista. Eppure, partite di questo tipo, segnate dalla totale follia e dalla bellezza del calcio, sembrano essere parte integrante del DNA del Cagliari. Si pensi alla partita in casa negli ultimi playoff contro il Parma o per tornare ancora più indietro nella storia recente il 4-3 incredibile con la Sampdoria con gol di Cerri allo scadere.

Ancora una volta i rossoblù si sono scrollati di dosso quella paure e ansie nel momento in cui oramai non vi era più nulla da perdere, ribaltando una situazione apparentemente chiusa. E dire che inizialmente la squadra di Ranieri ha mostrato coraggio affacciandosi spesso nell’area avversaria ma alle prime difficoltà e al primo errore si è sciolta, lasciandosi trascinare negativamente dagli eventi, deponendo quella cattiveria e quella determinazione necessarie a questi livelli. Seppur con la grossa complicità del Frosinone, è bastata una grande giocata di Oristanio a rivitalizzare un ambiente depresso che già intravedeva i fantasmi dell’ennesima sconfitta. Testa e cuore sono stati elementi fondamentali di questa folle domenica con Pavoletti che per la seconda volta in questo 2023, dopo la notte di Bari, ha mandato in apoteosi l’intero popolo rossoblù.


I mille volti del Cagliari


È chiaro il fatto che in queste prime dieci giornate il Cagliari non abbia mostrato la sua vera identità, alternando prestazioni del tutto negative a piccoli spezzoni di partita in cui ha fornito indicazioni positive. L’interrogativo è presto servito: il vero Cagliari è quello apatico e confusionario della prima parte di gioco oppure quello sfrontato degli ultimi venti minuti?

Di certo il tecnico di Testaccio dovrà affrontare questo tema all’interno dello spogliatoio. Nel momento in cui i sardi trovano dinanzi a sé una squadra ben organizzata dal punto di vista offensivo, come nel caso del Frosinone, entrano in netta difficoltà ed emergono tutti quei limiti ai quali si dovrà sopperire nella finestra del mercato invernale, specialmente nel reparto difensivo e offensivo. Il discorso cambia quando i rossoblù si confrontano con delle squadre più chiuse e rinunciatarie, vedasi la partita di Salerno, dove in parte si riescono a mascherare i problemi che hanno condizionato l’inizio di questo campionato. Ranieri avrà l’arduo compito di trovare la dimensione reale di questa squadra in modo tale da costruire mattoncino per mattoncino una salvezza vitale. La continuità sarà di certo un fattore chiave per conservare la categoria e già nella prossima sfida, il 5 novembre all’Unipol Domus, contro una diretta concorrente come il Genoa, il Cagliari dovrà dimostrare chi e cosa vorrà fare da grande.


Fonte foto: Facebook/Cagliari Calcio

bottom of page