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  • Francesco Ortu

Cagliari-Salernitana 4-2: una montagna russa di emozioni vale tre punti pesanti


L'attaccante del Cagliari Eldor Shomurodov | Foto X/Lega Serie A


Il Cagliari torna alla vittoria davanti ai propri tifosi trionfando in un rocambolesco 4-2 nello scontro diretto contro la Salernitana. I rossoblù ottengono quindi il quarto risultato utile consecutivo e la seconda vittoria di fila, trovando respiro nella complicata lotta salvezza e scoprendo un inedito protagonista nell’uzbeko Shomurodov.


Il match


Squadra che vince non si cambia. Dunque mister Ranieri da nuovamente fiducia al 4-4-1-1 delle precedenti uscite, in cui trova spazio Zappa al posto del degente Luvumbo. Partita che per i primi dieci minuti non offre particolari spunti, ma mette in mostra il copione che caratterizzerà tutto il match: i campani controllano e i rossoblù ripartono. Dopo appena 12 minuti è il Cagliari a sbloccarla: Zappa lancia nello spazio per Lapadula il quale, approfittando della difesa altissima, attacca la profondità bruciando Fazio, mandando a vuoto Ochoa e mettendo a sedere Manolas. Esultanza inizialmente strozzata dal check del VAR che, però, convalida. I padroni di casa non sembrano tuttavia sazi, dunque dopo pochi minuti è Jankto ad andare vicino al raddoppio sbagliando un rigore in movimento. Azione che, per sua fortuna, era viziata da un fuorigioco iniziale. Pochi minuti dopo è Mina ad impensierire Ochoa. La Salernitana gioca molto alta e subisce dolorosamente le folate dei sardi, dimostrandosi pericolosa nella prima frazione solo con un tiro a rientrare di Tchaouna che fa sporcare i guanti a Scuffet, fino ad allora spettatore non pagante. Bisogna aspettare però quasi al 40esimo giro di lancette per trovare il secondo ruggito rossoblù. Gaetano, infatti, sale nuovamente in cattedra prima vedendo il gol annullato per off-side e poi, successivamente, andando a concludere un contropiede magistrale dei rossoblù. Nandez riparte dalla propria area di rigore e serve poco fuori dal limite dell’area il fantasista napoletano che, anche stavolta, non perdona andando a timbrare per la terza volta in 6 presenze con gli isolani. Nel secondo tempo proprio Gaetano avverte un problema fisico lascia lo spazio al rientrante Eldor Shomurodov. Dopo appena 6 minuti è proprio l’uzbeko a rendersi protagonista, ricevendo palla da Augello, entrando in area e battendo un indeciso Ochoa in due tempi. Il risultato è di 3-0, con l’Unipol che diventa una bolgia. Gli uomini di Liverani hanno però uno scatto d’orgoglio, trovano prima il gol con Kastanos che riceve, tutto solo, il cross di Zanoli e, dopo neanche un minuto, accorciano ulteriormente con Maggiore che colpisce con un tap-in su primo palo da calcio d’angolo. Sembra l’inizio di uno psicodramma per Deiola&co, che imbracciano nuovamente le armi e trovano il colpo del KO nuovamente con l’uzbeko che, in pressione su Fazio, intercetta fortunatamente un rinvio, brucia in velocità il proprio marcatore, e insacca nuovamente in due tempi. Il resto è normale amministrazione, con i sardi che conquistano un nuovo, e importantissimo, risultato in chiave salvezza.


L’ora della responsabilità


Nemmeno un mese fa Claudio Ranieri dava le dimissioni. I giocatori si oppongono, riconoscendo le loro colpe sull’andamento thriller della squadra. Questa, al momento, è stata la vera svolta decisiva per la stagione del Cagliari, uno scossone che solo un uomo di grande esperienza, coraggio e ambizione poteva prendere. E d’altra parte una prova di maturità da parte di una squadra che ha saputo cogliere la necessità di riprendere in mano il proprio destino e di mettere in mostra quella garra, quella verve operaia che aveva caratterizzato la prima parte di stagione, probabilmente raccogliendo meno di quanto dovuto ma dimostrando di potersela giocare, almeno sul piano del campo, contro tutto e tutti. Dopo quel giorno buio, all’ombra della morte di Riva, i rossoblù non hanno quindi smesso di macinare punti: Udinese, Napoli, Empoli ed ora Salernitana. Gli uomini di Ranieri si trovano a 26 punti, con una classifica corta ma con una soglia salvezza che, nel tempo, si è abbassata in maniera sempre più vistosa. Dai 40 di circa un decennio fa sino ai 33 del periodo più recente. La squadra di Giulini ora ha di fronte due sfide relativamente abbordabili: la trasferta contro un Monza che verosimilmente non ha più obiettivi perseguibili per la stagione in corso e l’importantissimo scontro diretto contro il Verona. Dopo queste due sfide inizierà un tour de force che vedrà, nel corso delle successive tre partite, Atalanta, Inter e Juventus. Sarà quindi d’obbligo provare a inserire ulteriori pietre che possano dare solidità al muretto a secco della salvezza, con la possibile complicità delle altre compagini che, seppur lentamente, danno segni di vita in quella che è una delle lotte salvezza più vive di sempre. Obiettivo quindi di Thinker-man sarà quello di racimolare i 7-8 punti necessari per portare la nave, erosa dalle pesanti risaccate di questa stagione, in porto.


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