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  • Davide Casula

Cagliari, una sconfitta che brucia


Allo Stadio Diego Armando Maradona il Cagliari cade per 2-1 al cospetto dei campioni in carica del Napoli. Una partita che ha visto ancora una volta i rossoblù giocarsela ad armi pari con uno dei top team del campionato e nonostante l’ottima prestazione fornita uscire con zero punti e tanto rammarico.


Il match

Dinanzi alla compagine guidata dall’ex Mazzarri, reduce dall’impegno europeo infrasettimanale, Mister Ranieri rilancia il classico 4-3-1-2 con tante sorprese: Nandez schierato nel ruolo di terzino destro per arginare le sgroppate di Kvaratskhelia, Jankto nuovamente titolare dopo un periodo non certo positivo, ma la grande novità è rappresentata dall’inedito duo d’attacco capitanato da Pavoletti e Petagna, con Oristanio alle loro spalle pronto ad innescare i due bomber.


L’inizio della partita è tutt’altro che facile per i sardi, con il Napoli subito arrembante e pronto ad indirizzare l’incontro in suo favore.

Nel primo quarto d’ora il tridente azzurro mette in seria difficoltà la retroguardia rossoblù, ed è proprio il neo-pallone d’oro africano, Osimhen, il giocatore più pericoloso. La punta nigeriana fa a sportellate con Goldaniga e Dossena, crea occasioni ma non riesce quasi mai a centrare lo specchio.

Dopo le grandi difficoltà, il Cagliari riesce a prendere le misure e pur giocando di rimessa costruisce ottime occasioni, una su tutte quella di Nandez che a tu per tu si fa ipnotizzare da Meret, fallendo di fatto il possibile gol del vantaggio.


Nella ripresa il tecnico di Testaccio chiama in causa Deiola e Obert, subentrati al posto di Petagna (apparso quasi spaesato in campo) e di Jankto. Il Cagliari di fatto passa al 3-5-2, imbrigliando ulteriormente la manovra dei padroni di casa. La solfa non cambia: il Napoli prova a sbloccare con decisione la partita, ma senza creare di fatto grandi occasioni da gol, mentre i sardi difendono bene e provano a pungere in contropiede, specialmente dopo l’ingresso di Luvumbo.


A sbloccare il risultato è un lampo di Osimhen che, su un cross al bacio di Mario Rui, sovrasta i centrali rossoblù ed infila Scuffet. Nonostante lo svantaggio la compagine di Ranieri non demorde, anzi. Sgasata di Luvumbo che lascia sul posto Rrahmani, mette al centro ed ancora una volta Pavoletti trova la rete, pareggiando i conti. Il segno x dura per poco tempo con un campione del calibro di Osimhen: palleggia di testa e coscia in piena area di rigore, in mezzo a quattro avversari, mette a terra il

pallone e con grande astuzia riesce crossare nel mezzo trovando totalmente libero Kvaratskhelia che non perdona ed insacca la rete del vantaggio.


Nel finale i rossoblù si spingono in avanti con le ultime forze alla ricerca del pareggio. L’occasione più ghiotta arriva su calcio d’angolo, ma Dossena non riesce inquadrare la porta, con il punteggio che resta sul 2-1 fino al fischio finale.


Senza Paura

La prova fornita dagli uomini di Claudio Ranieri in quel di Napoli è in piena linea con il trend degli ultimi incontri. Un Cagliari che appare totalmente trasformato rispetto ad inizio campionato. Lo stesso tecnico, dal lato della sua lunga esperienza, ha professato calma e tranquillità ai più pessimisti, difendendo in pieno lo spogliatoio. Di sicuro le assenze ed il calendario hanno inciso profondamente, ma la squadra dei quattro mori pare essersi evoluta ad un altro livello sia dal punto di vista del gioco che dall’aspetto psicologico. Nelle ultime uscite la squadra ha dimostrato di avere il carattere per fronteggiare situazioni che appaiono insormontabili, vedasi le rimonte con Frosinone e Sassuolo oppure il netto cambio di passo contro le big seppur senza trovare punti. Sotto questo aspetto il match del Maradona non è stato da meno, i sardi hanno attuato un buon piano difensivo chiudendo in alcuni frangenti la manovra dei partenopei, la fase offensiva è apparsa ben organizzata con il quartetto difensivo dei padroni di casa che più di una volta si è trovato in difficoltà.


I rossoblù sono passati in svantaggio e hanno avuto la forza per riprenderla, arrendendosi solamente dinanzi allo strapotere di un campione come Osimhen. Certamente ora il Cagliari dovrà proseguire il proprio cammino nel segno della continuità, riproponendo questo atteggiamento specialmente nel prossimo trittico di partite contro Hellas Verona, Empoli e Lecce,

sfide quanto mai cruciali per la corsa salvezza.


Ancora Pavogol

L’attaccante livornese è senza dubbio l’uomo del momento in casa Cagliari, vero e proprio trascinatore nei momenti decisivi della partita. Il 30 rossoblù sembra stia vivendo una seconda giovinezza e sotto questo aspetto oltre all’impegno del giocatore è evidente il grande lavoro alle spalle del tecnico di Testaccio.

Quest’ultimo effettua una gestione ben oculata del bomber ex Genoa, vista l’età avanzata ed i gravi infortuni alle spalle, dosando alla perfezione il minutaggio.

Nel momento in cui viene chiamato in causa la punta toscana risponde presente: specialmente nei momenti di difficoltà, quando si dimostra sempre a pungere all’interno dell’area. Una vera e propria spina nel fianco per i difensori avversari, vedasi il gol del momentaneo pareggio a Napoli, dove ha dimostrato tutta la sua abilità nell’anticipare Juan Jesus.

Al momento sono 4 le reti in 11 presenze, numeri nettamente migliori alle ultime due stagioni di Seria A. Il Cagliari ha ritrovato quasi inaspettatamente un giocatore di peso nel reparto offensivo che a suon di gol e prestazioni vuole trascinare il Cagliari verso la salvezza.

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