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  • Immagine del redattoreAlessandro Usai

Cambio colore in Sardegna, come mai tanto stupore?


In seguito al 3 novembre 2020, veniva firmato dal Presidente Conte un Dpcm che predispone dal 6 novembre la chiusura degli enti regionali secondo tre diverse tipologie [1]; la ratio dietro questa decisione era duplice:

  1. evitare che le Regioni prendessero misure di apertura totale, nonostante la situazione territoriale non lo permettesse (fenomeni di questo genere hanno favorito la seconda ondata, questo anche a causa del Dpcm approvato il 15 maggio 2020, che prevedeva una discrezionalità per gli enti territoriali sulla gestione delle attività produttive). Quindi, il 3 novembre è stata prevista una normativa che regolasse l’apertura o la chiusura delle attività per salvaguardare le Regioni da decisioni deleterie in piena crisi epidemica.

  2. evitare una gestione uniforme della crisi epidemica, ma garantire lo svolgimento di determinate attività in Regioni che non fossero a rischio.


Cosa venne introdotto?

Con questo nuovo Dpcm vennero stabilite tre tipologie di criticità, che vanno dalla più lieve alla più grave; avevamo, così, zone gialle, arancioni e/o rosse; la criticità della zona viene pregiudicata da 21 criteri. Tra questi, si ha, ad esempio, il numero di contagi in confronto alla popolazione o l’indice Rt che misura il livello di “propensione al contagio” [2]. Un altro di questi criteri considerati dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico), e che molte persone non avvezze alla tematica sottovalutano o non tengono in considerazione quando analizzano la crisi pandemica, è il controllo della saturazione del numero di posti in terapia intensiva (di cui ogni Regione dispone) [3]. Infatti, non tutte le Regioni dispongono dello stesso numero di posti letto nei reparti Covid, in quanto ognuna di queste singole postazioni ha un costo di non poca importanza, sia per la loro creazione, sia per le spese di gestione e sanificazione che queste comportano. Quando una Regione occupa più del 30% dei propri posti in terapia intensiva diventa immediatamente arancione [4]; questo è un sistema di difesa che ha implementato il Ministero della Salute tramite il decreto ministeriale del 30/04/2020 per evitare che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) collassi per via dell’epidemia [5]. I problemi che minano il SSN, infatti, sono che i posti dei reparti Covid-19 non sono illimitati e che i costi per i trattamenti sono elevati, di conseguenza, per evitare che venga attuato un universalismo selettivo [6] il governo cerca di combattere il problema pandemico limitando le aggregazioni sociali.


Gli effetti del Dpcm.

All’inizio di novembre 2020, ad esempio, Lazio e Piemonte misuravano, all’incirca, lo stesso numero di nuovi casi giornalieri, ma la prima era una zona gialla e la seconda una zona rossa, questo perché la saturazione del numero delle terapie intensive in Piemonte aveva superato il 60% (vedi l’apice al 62% nella figura qua sotto), mentre nel Lazio era ancora sotto il 30% [7]; oltre a questo, va anche tenuto in considerazione che il tasso di mortalità della Regione aveva superato il 90%. [8]


Come funziona l’iter di classificazione della Regione?

Settimanalmente le Regioni, dopo aver raccolto tutti i dati utili per l’elaborazione dei 21 criteri sopracitati, inviano questi ultimi all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che, dopo averli analizzati, stabilisce se una Regione debba cambiare il colore della criticità (iter aggiornato secondo il Dpcm 14/01/2020) [9]; da gennaio, tra l’altro, è stata ideato un nuovo tipo di zona, quella bianca, con cui si indica una zona a basso rischio. [10]

l’ISS è un ente pubblico istituito nel 1934 ed è strumentale per il Ministero della Salute, in quanto si occupa di: controllo su vaccini in collaborazione con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA); attività di consulenza tecnico scientifica con soggetti pubblici e privati (tra questi anche le Regioni); ricerca scientifica; e, infine, programmazione della sanità pubblica in relazione anche alle malattie infettive. [11]


La Sardegna diventa arancione

Il 20 gennaio la Sardegna fornisce i propri dati all’ISS che, esattamente come nell’iter appena descritto, li analizza e il 24 gennaio l’isola diventa zona arancione; questo perché, quando l’Istituto ha fornito il suo report settimanale, la Sardegna superava il limite del 30% dei posti di terapia intensiva di un punto percentuale. [12] Su queste basi il Ministro Speranza ha firmato l’ordinanza per cambiare il livello di criticità dell’isola per le successive 2 settimane (fino al 7 febbraio), esattamente come previsto dalle disposizioni del Ministero. Ciò che ha creato stupore in alcune persone é che, successivamente all’invio dei dati all’ISS, l’indice di saturazione dei posti è sceso al 24%; alcuni infatti si chiedono se ci siano ancora i termini per la validità dell’ordinanza. Su queste basi il presidente della Regione Solinas ha dichiarato che la Regione avrebbe fatto ricorso al TAR. [13]

Si deve tenere conto, però, della possibilità che questo ricorso potrebbe non riscuotere alcun risultato, in quanto il protocollo per il contenimento del virus è stato eseguito con i dati che si avevano in quel determinato momento.


Fonti: [1] Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3/11/2020, reperibile sul sito: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/11/04/20A06109/sg [2] L'indice Rt è uno degli strumenti con cui il Comitato Tecnico Scientifico riesce a tenere sotto controllo la capacità di espansione di un’epidemia; affinché una pandemia rallenti questo indice deve essere < 1; nel caso contrario significherebbe che una persona riuscirebbe a contagiare più di un individuo. Per maggiori informazioni qui c’è il link per verificare come funziona il calcolo dell’indice Rt direttamente dal portale dell’Istituto Superiore della Sanità: https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/faq-sul-calcolo-del-rt [3] Articolo de Il Fatto Quotidiano, “Covid, ecco quali sono i 21 parametri per decidere zone rosse, arancioni, gialle.”, del 5/11/2020. Reperibile sul sito: https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/11/05/covid-ecco-quali-sono-i-21-parametri-per-decidere-zone-rosse-arancioni-gialle/5993256/. [4] Rilevazione dei dati sulle terapie intensive direttamente fruibili dal portale dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali sul sito: https://www.agenas.gov.it/covid19/web/index.php [5] Decreto del Ministero della Salute del 30/04/2020 reperibile sul sito: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/05/02/20A02444/sg [6] L'Universalismo selettivo viene utilizzato come criterio di selezione per l’accesso all’erogazione dei servizi. Il nostro ordinamento stabilisce che alcuni soggetti vengano definiti come prioritari, ovvero più bisognosi rispetto ad altri e infatti godono di un accesso speciale e immediato. Questo concetto è stato introdotto con la legge n. 328/2000, reperibile sul sito: http://www.parlamento.it/parlam/leggi/00328l.htm [7] Pellegrino E., “Emergenza Covid: in Piemonte occupato il 62% delle terapie intensive. TUTTI I DATI”, del 20/11/2020, su IDEAWEB.TV. Reperibile sul sito: https://www.ideawebtv.it/2020/11/20/emergenza-covid-in-piemonte-occupato-il-62-delle-terapie-intensive-tutti-i-dati/ [8] Articolo de La Repubblica, “Virus boom di morti in Piemonte e Val d’Aosta: così la seconda ondata uccide molto più della prima”, del 30/12/2020. Reperibile sul sito: https://torino.repubblica.it/cronaca/2020/12/30/news/dati_morti_istat_iss_coronavirus_covid_piemonte_valle_d_aosta_record-280432762/ [9] Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14/01/2021, reperibile sul sito: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/01/15/21A00221/sg [10] Articolo de il Sole 24 ore, Cottone, N., “Coronavirus, ecco le regole per entrare in zona bianca”, del 17/01/2020. Reperibile sul sito: https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-ecco-regole-entrare-zona-bianca-ADm6U0DB [11] Giglioni F, Manuale di Diritto Sanitario, Molfetta (BA), Nel Diritto Editore, II Edizione, 2020, pag 57. [12] Articolo de l’Unione Sarda “Allarme terapie intensive: nell’isola superata la soglia di saturazione”, del 21/01/2020. Reperibile sul sito: https://www.unionesarda.it/articolo/news-sardegna/cagliari/2021/01/21/covid-la-sardegna-peggiora-superata-la-soglia-di-saturazione-dei-136-1106633.html [13] Articolo de il Post, “Perché la Sardegna chiede di tornare in zona gialla”, del 26/01/2020. Reperibile sul sito: https://www.ilpost.it/2021/01/26/sardegna-zona-arancione/

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