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  • Immagine del redattoreAlessandro Manno

Elezioni Regionali | L’investitura di Alessandra Todde a candidata del centrosinistra in Sardegna


Alessandra Todde accompagnata da parte della colazione durante la conferenza stampa


La piccola sala conferenze ricavata all’interno dell’edificio locomotori del Parco delle Saline a Cagliari non riesce a contenere l’entusiasmo degli esponenti delle liste del Campo Largo presenti nella giornata di oggi, giovedì 9 novembre, alla conferenza stampa convocata dalla neo-candidata del centrosinistra Alessandra Todde che, nei fatti, apre la campagna in vista delle Elezioni regionali del 2024. Una corsa che però a sinistra sembra doversi scontrare con le divisioni interne.


Unità e programmazione


La volontà di chiarire vari aspetti è tanta e lo si capisce sin dalle prime dichiarazioni della ex-viceministra allo Sviluppo Economico che, fino ad oggi, era rimasta in secondo piano non prendendo parte a nessuno degli incontri del cosiddetto Campo largo che si erano tenuti in questi mesi.

Sono orgogliosa di rappresentare questa coalizione” ha esordito Todde. E riguardo alla sua nomina frutto degli accordi tra la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, ha tenuto a precisare che certe voci sono state utilizzate “per ridicolizzare il percorso della coalizione, ma si tratta di sciocchezze. Io sono sarda e non si può pensare di dare patenti di sardità a nessuno: bisogna dimostrare con i fatti cosa si fa per la propria terra”.


Todde ha continuato annunciando le sue dimissioni dal ruolo di vicepresidente del M5S per essere realmente “la candidata di tutti” e concentrarsi al 100% sull’impegno elettorale e ha ribadito la sua voglia di unità all’interno delle formazioni che si riconoscono nell’area del centrosinistra affermando che “il nostro avversario è il centrodestra e per vincere dobbiamo essere coesi”.


Rispondendo alle domande dei giornalisti, l'ex viceministra ha inoltre individuato i tre temi fondamentali che vorrà portare in campagna elettorale: “Innanzitutto dobbiamo trovare un nuovo rapporto nei confronti dell’autonomia e interrogarci se gli strumenti che abbiamo attualmente sono necessari e utili per esercitarla davvero. Lo statuto è stato utilizzato come carta straccia. Poi c’è la necessità di rivedere il rapporto tra enti locali e Regione visto che non funziona, abbiamo i comuni che dovrebbero essere il terminale della spesa ma che non riescono a spendere. Infine, dobbiamo essere umili e sentire la voce del nostro popolo e di chi non è stato ascoltato”.



E sul tema delle primarie tanto invocate dai Progressisti, Todde ha risposto che “quando si entra in un tavolo di coalizione e si decidono delle regole, non si possono cambiare in corsa, e sin dall’inizio si era detto che le primarie non erano lo strumento da usare per la scelta del candidato all’interno dell’area del Campo largo”.


Ad aleggiare sulla stanza era però anche l’ombra di Renato Soru che ha annunciato per la giornata di domani, sabato 10 novembre, un’assemblea pubblica al Teatro Doglio a Cagliari alla quale parteciperanno anche i Progressisti (qui il post di Massimo Zedda che annuncia l’evento) e nel quale presumibilmente il fondatore di Tiscali ufficializzerà la sua candidatura a presidente di regione. “Non c’è tempo di personalismi – chiarisce Todde - dobbiamo avere una coalizione competitiva. Il nostro avversario è il centrodestra, non chi ha delle idee uguali alle nostre. Io Renato Soru lo conosco, l’ho sentito in questi giorni e bisogna tenere un filo di dialogo aperto. Credo sia importante dirsi che bisogna stare dalla stessa parte ed è importante riconoscere il valore, il percorso e le idee che ci sono. Andare contrapposti sarebbe un male per tutti”. Tuttavia, a fronte delle aperture della mattinata, dalle ultime dichiarazioni di Soru, rilasciate a Radio X (qui l’intervista completa), non sembrano esserci ampi margini di manovra per riunire nuovamente la coalizione in un unico soggetto politico che si presenti compatto alle elezioni. Almeno non con Alessandra Todde come frontwoman.


L’impostazione da manager viene fuori nel momento in cui le viene chiesto come riuscirà a tenere unita una coalizione così ampia dopo il voto: “Il faro delle scelte post voto, se si vincerà, è quello della competenza. Ci deve essere una giunta politica, si è sempre detto che chi si occupava di politica non era in grado di fare le cose, è importante parlare di competenze e capacità, ma sono discorsi che faremo più avanti”.


Ipotesi e scenari


Ora che Pd e M5S hanno sciolto le loro riserve sul nome del candidato la palla passa a Soru e al centrodestra che entro il mese di dicembre dovrà individuare un nome da presentare alle elezioni scegliendo tra la riconferma del presidente uscente Christian Solinas del Partito Sardo d’Azione (sostenuto a Roma dalla Lega di Matteo Salvini), il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu (voluto fortemente da Giorgia Meloni) e il deputato Pietro Pittalis e l’ex assessora Alessandra Zedda in quota Forza Italia. Tuttavia, nelle ultime ore si rincorrono le voci di una possibile scissione anche all’interno dello schieramento del centrodestra con Solinas che, nel caso non venisse indicato come candidato, starebbe valutando l’ipotesi di una candidatura solitaria creando quindi una corsa a quattro per ottenere il governo dell’Isola.


Saranno giorni intensi per la politica isolana che si prepara a una volata in vista di un voto a cui si legano numerosi file aperti, una fra tutte la candidatura a sindaco di Cagliari. Dopo che i Progressisti hanno preso la scelta di temporeggiare sul sostegno o meno alla candidatura di Todde, senza escludere né confermare momentaneamente un possibile appoggio alla discesa in campo di Soru, sarà difficile per Massimo Zedda avere la strada spianata per arrivare come candidato ufficiale del centrosinistra alle prossime elezioni comunali, a meno che il Partito Democratico accetti che la scelta dei candidati avvenga attraverso delle primarie che lo vedano vincitore. Scenario, al momento, molto difficile.


Ma come detto, si vedrà nei prossimi giorni, al momento l’unica cosa certa è che la corsa alla carica di presidente della regione è appena iniziata.




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