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  • Immagine del redattoreVictoria Atzori

La drammatica estate nelle carceri italiane


Siamo solo a settembre, eppure i suicidi nelle carceri hanno già superato quelli del 2021. Sono infatti sessantacinque le persone che si sono tolte la vita all'interno degli istituti penitenziari italiani. [1]

Un’estate davvero drammatica che porta ad affrontare uno dei temi più delicati nel discorso delle carceri: i suicidi.

L’associazione Antigone ha rilevato che in carcere ci si uccide 16 volte in più rispetto a quanto accade al di fuori. [2] Solo ad agosto i suicidi sono stati 14, uno ogni due giorni.

Il 2 agosto scorso, nel carcere di Montorio, si è tolta la vita Donatella Hodo, 27 anni. Qualche giorno prima aveva scritto una lettera indirizzata al suo fidanzato in cui ha cercato di spiegare i motivi che l’hanno portata a fare questo gesto estremo: “Leo amore mio, mi dispiace. Sei la cosa più bella che mi poteva accadere e per la prima volta in vita mia penso e so cosa vuol dire amare qualcuno ma ho paura di tutto, di perderti e non lo sopporterei. Perdonami amore mio, sii forte, ti amo e scusami”.


Il giudice, Vincenzo Semeraro, ha scritto una lettera che è stata letta durante il funerale della giovane e recita: “Scusami Donatella, con la tua morte ho fallito anche io”. Qualche giorno dopo, in un’intervista rilasciata per la Repubblica, ha chiarito che ritiene di aver fallito “Perché quando una ragazza di 27 anni muore in carcere significa che tutto il sistema ha fallito. La magistratura di sorveglianza è un ingranaggio fondamentale, quindi io ora mi porto dentro un bel peso". [3]


Dal 7 agosto ad oggi si sono tolte la vita tantissime altre persone detenute, italiane e straniere, tra cui: Alessandro Gaffoglio [4], 25 anni, Gardon Dodou, 33 anni, Francesco Iovine di 43 anni, Rouan Aziz, 37 anni, Mohammed Siliman, 24 anni, Simone Melardi, 43 anni. [5]

Spesso, quando si parla di carceri, ci si dimentica che i detenuti e le detenute sono persone, non semplici numeri.

Antigone, associazione nata al termine degli anni Ottanta a difesa dei diritti e delle garanzie nel sistema penale per i detenuti, nel suo XVIII rapporto sulle condizioni di detenzione ha sottolineato che in carcere i suicidi sono molto più frequenti perché ci si ritrova in presenza di gruppi vulnerabili, persone in condizioni di marginalità, di isolamento sociale e di dipendenza. Affinché il rischio suicidario venga controllato e ridimensionato, Antigone ritiene che sia necessario dedicare maggiore attenzione ad alcuni aspetti della vita penitenziaria.


Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione, ha chiesto una riforma urgente che porti alla liberalizzazione delle telefonate ai detenuti e ha sottolineato:

“I 10 minuti a settimana previsti attualmente non hanno più nessun fondamento, né di carattere tecnologico, né economico, né securitario. In un momento di sconforto, sentire una voce familiare, può aiutare la persona a desistere dall’intento suicidario”.

Il nostro Regolamento penitenziario concede al detenuto la possibilità di effettuare una sola chiamata a settimana per soli dieci minuti. Un ordinamento penitenziario che risale però al 1975.

Al tempo, probabilmente, una disposizione di questo tipo aveva senso in quanto effettuare una chiamata risultava essere particolarmente costoso e, oltretutto, non in tutte le case c’erano i telefoni.


Risulta necessario, inoltre, prestare grande attenzione a due fasi molto delicate della vita in carcere: l’ingresso e l’uscita.

Antigone ha sottolineato:

“L’introduzione alla vita dell’istituto deve avvenire in maniera lenta e graduale, affinché la persona abbia la possibilità di ambientarsi. Maggiore attenzione andrebbe prevista anche per la fase di preparazione al rilascio a fine pena, facendo in modo che la persona venga accompagnata al rientro in società. Oltre alle fasi iniziali e conclusive dei periodi di detenzione, particolare attenzione andrebbe dedicata a tutti quei momenti della vita penitenziaria in cui le persone detenute e internate si trovano separate dal resto della popolazione detenuta perché in isolamento o sottoposti a un regime più rigido e con meno contatti con altre persone”. [6]

Negli ultimi 12 mesi gli osservatori hanno effettuato visite in 85 istituti penitenziari ed è stato rilevato che molti di questi sono sovraffollati e non vengono garantiti neppure 3 metri quadri a persona.

Antigone, nel rapporto di metà anno, ha sottolineato anche che nel 58% delle celle non è presente la doccia e nel 44,4 % degli istituti sono presenti celle con schermature alle finestre che impediscono il passaggio d’aria. Infine, sono 130 su un totale di 190 le carceri con un tasso di affollamento reale superiore al 100%. [7]


Più volte l’Italia è stata condannata a causa del sovraffollamento nelle carceri dalla Corte Europea dei Diritti Umani. Una situazione che rappresenta una violazione dell’articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti Umani del 1950, che predispone che “nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”. Si pensi alle sentenze Sulejmanovic, del 16 luglio 2009, e Torreggiani, dell’8 gennaio 2013. [8]


L’8 agosto 2022, Carlo Renoldi, capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria), ha firmato una circolare che prevede iniziative per un intervento continuo in materia di prevenzione delle condotte suicidarie delle persone detenute. [9]

In ogni istituto ci saranno degli staff multidisciplinari che svolgeranno l’analisi congiunta delle situazioni a rischio. Oltretutto, ogni istituto dovrà verificare che i piani regionali siano conformi al Piano nazionale per la prevenzione delle condotte suicidarie nel sistema penitenziario per adulti. [10]

A metà agosto anche la Guardasigilli Marta Cartabia si è pronunciata in merito agli episodi di suicidio in carcere sottolineando che si tratta di un dramma che riguarda tutti. [11]


Le detenute del carcere Le Vallette, Torino, il 24 agosto scorso hanno iniziato uno sciopero della fame che proseguirà almeno sino al 25 settembre prossimo.

Con questa forma di protesta non violenta le detenute vogliono esprimere solidarietà a tutte le persone che si sono tolte la vita nelle carceri italiane, denunciare il sovraffollamento delle strutture e, infine, chiedere una riforma che appare sempre più necessaria. [12]


Fonti:

[1] Morire di carcere: dossier 2000-2022, 20 agosto 2022,

[2] Luca Cereda, Suicidi e caldo: è ancora dramma nelle carceri italiane, VITA.it, 4 agosto 2022, http://www.vita.it/it/article/

[3] Enrico Ferro, Ragazza di 27 anni si suicida in carcere, il giudice Semeraro chiede scusa: “il carcere non è un posto per le donne”, la Repubblica, 10 agosto 2022, https://www.repubblica.it/cronaca/

[4] Federica Cravero, Suicida in cella a 25 anni, nuova inchiesta sul carcere di Torino, Repubblica, 17 agosto 2022, https://torino.repubblica.it/cronaca/

[5] Carlo Renoldi, Quest’anno i suicidi nelle carceri hanno già superato quelli del 2021, ilPost, 30 agosto 2022, https://www.ilpost.it/

[6] Il carcere visto da dentro - XVIII rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione, https://www.rapportoantigone.it/

[7] Redazione, Carceri italiane: situazione critica tra caldo, sovraffollamento e suicidi, Osservatoriodiritti, 2 agosto 2022, https://www.osservatoriodiritti.it/

[8] Anna Giusti, Sentenza Torreggiani: i diritti dei detenuti nelle carceri sovraffollate, iusinitinere, 7 maggio 2017, https://www.iusinitinere.it/

[9] Circolare n.3695/6145 prot. 0302875.U, Iniziative per un intervento continuo in materia di prevenzione delle condotte suicidiarie delle persone detenute, 8 agosto 2022, http://www.ristretti.it/commenti/2022/agosto/pdf/circolare_suicidi

[10] Patrizia Maciocchi, Una task force per prevenire i suicidi in carcere: ecco le linee guida, Il Sole 24 Ore, 8 agosto 2022, https://www.ilsole24ore.com/art/

[11] Liana Milella, Nuovo suicidio in carcere. Cartabia: “provo dolore, questa è un’estate davvero drammatica”, ristretti.org, 16 agosto 2022, https://ristretti.org/

[12] Maria Edgarda Marcucci, Giulia Siviero, Le detenute di Torino che si battono per cambiare il carcere, Essenziale.it, 13 settembre 2022, https://www.essenziale.it/notizie/


Fonte immagine di copertina: la difesa del popolo

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