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  • Immagine del redattoreAlessio Arriu

La strumentalizzazione delle foibe


È datata all’undici Febbraio la miriade di minacce recapitate allo storico Eric Gobetti a causa del suo ultimo libro “E allora le Foibe?”, un fact checking sulla tragedia accaduta durante la seconda guerra mondiale ad opera dei partigiani di Tito e ai danni di civili italiani.


Questo studio è nato per fare luce sulla vicenda che da molti anni a questa parte è vittima di strumentalizzazioni politiche per dare credito ad una parte piuttosto che un’altra, cadendo il più delle volte in analisi pressapochiste. Ma iniziamo per gradi analizzando il fatto storico.


Il massacro delle foibe avvenne come precedentemente detto nella seconda guerra mondiale, precisamente tra il 1943 e il 1945, ad opera dei partigiani di Tito, maresciallo a capo della resistenza slava contro l’occupazione tedesca. Il motivo per il quale avvenne l’eccidio risiede appunto nella “vendetta” nei confronti degli italiani che durante la guerra oppressero la popolazione slava annettendo la provincia della Lubiana al Regno d’Italia, dando di conseguenza inizio alla dissoluzione dello stato Jugoslavo.

Secondo quanto riporta lo storico Enzo Collotti:

“In ciascuna di queste fasi le autorità politiche e militari italiane, al di là di ogni problema geopolitico, si mossero nel presupposto che le popolazioni slave rappresentassero, come ebbe a dire Mussolini, “una razza inferiore e barbara” nei cui confronti fosse possibile e lecito imporre il pugno duro e purificatore dei dominatori”.


L’occupazione presa in esame costò la vita a un milione e mezzo di persone. Un esempio della violenza usata lo si può vedere nella famosa “Circolare 3C” che istruiva i soldati italiani alla repressione dei civili e dei partigiani.

Queste violenze furono il motivo scatenante della rappresaglia dei partigiani di Tito, che si riversarono sulle vite di persone innocenti ed estranee ai crimini dei soldati fascisti precedentemente citati. La strumentalizzazione delle foibe ha quindi rallentato il riavvicinamento tra l’Italia e i popoli slavi, perché la prima commemora soprattutto le vittime italiane, dimenticando quelle slave.


Il libro dello storico Eric Gobetti “E allora le foibe?”, tratta tutte le cause che hanno portato a questa tragedia, puntando la luce sul modo di strumentalizzare l’accaduto da parte di un pezzo di politica italiana che cerca spesso di delegittimare la resistenza italiana addossandole le colpe di questo eccidio, in cui però non vi fu alcun coinvolgimento da parte dei combattenti italiani.


Considerando questo evento bisognerebbe studiare la storia con senso critico, basandosi sui fatti. Storici come Eric Gobetti, dovrebbero essere quindi presi d’esempio, perché chiarificano la storia italiana analizzando i fatti e le colpe commesse da tutte le parti prese in causa, in un contesto come quello della Seconda Guerra Mondiale di cui purtroppo ancora oggi si notano le conseguenze.


Per fare ciò, per avere una memoria condivisa, servirebbe un’onestà intellettuale che in questo paese al giorno d’oggi purtroppo scarseggia.

Fonti: [1] Francesca Angeleri, Libro sulle Foibe, minacciato Eric Gobetti: «Comunista appeso, ci vendicheremo», Corriere della Sera - Corriere Torino, 11 febbraio 2021, https://torino.corriere.it/cultura/21_febbraio_11/libro-foibe-minacciato-eric-gobetti-comunista-appeso-ci-vendicheremo-a2976022-6c80-11eb-bd17-59a445633f5e.shtml [2] Massacri delle foibe, Wikipedia

https://it.wikipedia.org/wiki/Massacri_delle_foibe [3] Tommaso Di Francesco, Foibe, nel segno della memoria corta, il manifesto, 11 febbraio 2021, https://ilmanifesto.it/foibe-nel-segno-della-memoria-corta/ [4] Dino Messina, Crimini di guerra italiani, il giudice indaga - Le stragi di civili durante l'occupazione dei Balcani. I retroscena dei processi insabbiati, Corriere della Sera, 7 agosto 2008,


Foto in copertina: Foiba (Fonte: www.globalist.it)

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