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  • Immagine del redattoreEmanuele Orrù

Monopattini elettrici: cosa cambia?


Il monopattino elettrico, dopo i pedoni - si scherza - sono i mezzi più odiati dagli automobilisti, ma son visti di traverso anche dalla maggior parte degli altri utenti della strada.

Dopo il così detto “bonus monopattini” del 2020, che ha favorito un forte incentivo all’acquisto di mezzi sostenibili tra cui i monopattini, le nostre strade sono state invase da centinaia di veicoli elettrici.

Tuttavia, a cambiare il panorama della viabilità nelle grandi e medie città non solo sono stati i monopattini acquistati dei privati, ma bensì gli investimenti delle numerose società di sharing.

Infatti, secondo uno studio del 2020 dell'Osservatorio Nazionale sulla sharing mobility, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica e dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, nel settore sharing della mobilità 1 mezzo su 3 è un monopattino; sempre nel 2020 sono stati 7,4 milioni i noleggi di monopattino e 14,4 milioni i chilometri percorsi. Numeri sicuramente in crescita nel 2021. [1]



Spesso i salotti della TV e certi titoli dei quotidiani danno un forte risalto mediatico agli incidenti causati dai monopattini, che prendono così il triste onore delle cronache; ma se andiamo a vedere i dati 2020 dell’ISTAT riportati da un articolo de il Post, leggiamo che ci son stati 564 incidenti, 551 feriti e un morto. Per intenderci, i numeri delle biciclette, sempre dello stesso rapporto, sono stati 13.753 incidenti, 13.229 feriti e 169 morti. Alla mano numeri più alti. È vero che le due popolazioni di veicoli sono differenti, ma il loro utilizzo nelle città è ormai similare.

Questi tuttavia non sono solo numeri, sono persone e vite umane; per quanto l’articolista che scrive questo pezzo sia un grande utilizzatore dei monopattini, vorrebbe che questi fossero regolamentati avendo come punto cardine la sicurezza stradale, magari rendendo il casco obbligatorio.


In questi giorni la Camera si è riunita per normare e provare a rendere più sicura la fruizione e l’utilizzo dei monopattini all’interno delle strade e vie delle nostre città.


Cosa cambia rispetto ad oggi?

In un prossimo futuro non dovremo portare caschi o bretelle ad alta visibilità; tuttavia, la velocità massima in strada sarà abbassate a 20 km/h, contro i 25 km/h di ora, mentre sono confermati i 6 km/h nelle aree pedonali. Si rischia invece la confisca del mezzo in caso di manomissione. Inoltre, non si potranno più lasciare i monopattini in mezzo ai marciapiedi oppure parcheggiati alla bene e meglio in posti non consoni, ma le amministrazioni, assieme alle società di sharing, dovranno individuare dei punti al fine di rispettare il decoro.

Un'altra voce ventilata dai Palazzi è che i monopattini che viaggiano su strada avrebbero dovuto avere frecce e luce di stop posteriore; questa norma però verrà applicata solo ai futuri mezzi messi in commercio.


Non cambiano invece le regole sull’utilizzo di casco e\o bretelle catarifrangenti che rimangono non obbligatorie, così come non è stato introdotto l’obbliogo assicurativo.


Fonti:

[1] M. Ciuffini, S. Asperti, V. Gentili, R. Orsini, L. Refrigeri, 4 Rapporto nazionale sulla sharing mobility, Osservatorio Nazionale sharing mobility, 2020, http://osservatoriosharingmobility.it/

[2] Redazione, C’è davvero una “emergenza monopattini”?, il Post, 2 settembre 2021, https://www.ilpost.it/2021/09/02/


Fonte foto copertina:




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