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  • Immagine del redattoreBarbara Alba

Saman Abbas: Vittima di Onore e Patriarcato


Saman Abbas è la ragazza pakistana di 18 anni che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata uccisa a Novellara (Reggio Emilia) dalla famiglia e poi sepolta nelle campagne vicine alla propria abitazione. La sua unica “colpa” è stata quella di non essersi piegata al volere dei genitori che la volevano costringere a contrarre un matrimonio combinato in Pakistan. Quella famiglia, che avrebbe dovuto amarla e proteggerla, l’ha mandata incontro a un destino crudele per salvare “l’onore” della famiglia.


La vicenda di Saman ha sollevato molteplici riflessioni, tra le quali quella di Dacia Maraini che su Huffington Post Italia dichiara: “Non siamo di fronte a una questione etnica o religiosa. La religione non c’entra affatto.” Infatti, l’omicidio di Saman ha poco a che fare con la religione, ma molto di più con la cultura patriarcale, che non ha ceto né religione, ma che usa questi elementi per legittimare la violenza. L’episodio non può essere tantomeno ricondotto in maniera semplicistica a uno scontro tra la cultura occidentale e la cultura islamica, perché la religione non può essere sempre il mezzo di giustificazione di una violenza insensata che con l’onore ha poco da spartire.


Saman, come altre donne, è vittima di un patriarcato che colpisce le donne o chi si oppone alle sue dinamiche; è quel patriarcato con cui l’Italia ogni giorno deve fare i conti, tra mariti che uccidono le mogli, solo perché non accettano che queste possano essere libere di rifarsi una vita dopo la fine della relazione, fratelli che uccidono le sorelle, come nel caso di Maria Paola, uccisa a Napoli dal fratello perché non condivideva la sua relazione con un ragazzo trans; e poi è la storia di figlie e figli, costretti dai genitori a ricalcare il disegno di vita che hanno prefissato al loro posto. La storia di Saman ci riguarda tutti, perché frutto di un problema culturale ed educativo che solo la scuola può contribuire ad estirpare dalle nuove generazioni, insegnando la libertà, il rispetto reciproco e il diritto ad autodeterminarsi come individui all’interno della società.


Fonte immagine di copertina: il Corriere della Sera

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