top of page
  • Immagine del redattoreAlessandro Usai

Aborto, è possibile una legge europea?


Di cosa stiamo parlando

Aborto, argomento controverso che in alcune comunità può creare momenti di conflitto anche tra conoscenti e familiari; per alcuni viene visto come un diritto innegabile e atavico per la donna, per altri come un affronto verso la vita stessa.


Come vorrebbe muoversi l’Europa

A livello europeo si è cominciato da poco tempo a parlare di diritto all’aborto, con la politica comunitaria spinta a farlo in seguito alla decisione della Corte Suprema americana di annullare una sentenza che permetteva alle donne (da circa mezzo secolo) di poter abortire, rimettendo la decisione ai singoli stati e scegliendo, così, di non essere più garante di questo diritto. [1] L’ Unione Europea ha deciso quindi di iniziare a parlare dell’interruzione di gravidanza definendola come un diritto che dovrebbe essere inserito all’interno della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Durante la seduta plenaria del Parlamento europeo avvenuta il 7 luglio 2022 a Strasburgo si è parlato della situazione statunitense e di come determinati governi possano mettere a rischio il diritto alla salute e i diritti riproduttivi delle donne per motivazioni che vengono ricondotte a questioni religiose, morali, personali e di differenza di genere. [2]


Diversità

Attualmente gli ordinamenti giuridici dei singoli Paesi europei hanno leggi differenti tra loro in materia di aborto e possono essere più o meno permissivi. [3]

Figura 2 Mappatura di dove l'aborto è più o meno consentito nel mondo (2018)

Tra gli esempi più concreti ci sono da una parte Polonia e Ungheria e dall’altra Francia e Spagna. La Corte Costituzionale polacca, con una sentenza che ha effetto a partire dal 20 ottobre 2020, ha reso totalmente illegale l’interruzione di gravidanza volontaria. [4] Anche l’ultimo tentativo di far approvare una legge pro-aborto è stato bocciato dal Parlamento polacco il 23 febbraio 2022. [5] In Ungheria, nonostante le posizioni più aperte in tempi precedenti, il governo Orban ha promulgato recentemente una nuova legge atta a disincentivare l’aborto. Le madri, infatti, dovranno obbligatoriamente ascoltare il battito cardiaco del feto prima di poter interrompere la gravidanza entro le 12 settimane dal concepimento. [6] In Francia, la legge Veil (1975) permette l’aborto entro le 12 settimane e questo limite di tempo è stato appena esteso a 14 settimane. Nel caso in cui la gravidanza sia dannosa per la salute della donna, previa certificazione di due medici, è permessa l’interruzione di gravidanza anche successivamente. [7] In Spagna le tempistiche sono ancora più ampie. Il diritto all’interruzione di gravidanza è assicurato, dal 1985, entro le 14 settimane e, nel caso si possano verificare problemi di salute per la madre, è permesso entro la ventiduesima settimana dal concepimento. Oltre a questo, lo scorso aprile il Governo Sanchez ha emanato una legge che punisce tutti i comportamenti atti a intimidire l’interruzione. [8]


L’ordinamento giuridico italiano. Come funziona la l.n. 194/1978

L’interruzione di gravidanza in Italia viene disciplinata dalla l.n. 194/1978 (all’epoca considerata come una legge molto all’avanguardia per lo stato italiano). La legge si divide tra la tutela della salute fisica e psichica della donna e la tutela dei nascituri.


Per capire come funziona bisogna tenere a mente il terzo mese dal concepimento.

La ratio legis si basa infatti sulla condizione in cui si trova il concepito dopo il terzo mese, in quanto, la formazione dell’embrione in quel momento è maggiormente delineata. [9] In questo modo si tratteggiano i limiti dei casi in cui è possibile abortire: in primis, entro i primi tre mesi dal concepimento, con motivazioni legate alle condizioni di salute sia della madre che del nascituro, oppure sociali, economiche, familiari e, molto importante, sulla base di come è avvenuto il concepimento (es. non consenziente). Nel caso invece sia stato superato il terzo mese, l'aborto è previsto solo se sono presenti seri rischi per la salute della madre con la prosecuzione della gravidanza. [10]


Si deve precisare che, attualmente, non viene riconosciuta al feto la capacità giuridica, ovvero, la possibilità di essere titolare di diritti e doveri, [11] sia perché è così previsto dal Codice Civile del nostro ordinamento, sia perché è stato stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 25767 del 22/12/2015.

La capacità giuridica permette a un individuo, post nascita, di essere detentore di diritti che, per il nostro ordinamento, sono intrinsechi all’individuo: il diritto alla vita e all’essere liberi, una condizione che non prescinde da colore della pelle, dal sesso, dalle condizioni economiche e/o fisiche (sulla carta). Estendere la capacità giuridica al momento del concepimento andrebbe a equiparare l’aborto all’omicidio.


Ecco perché il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) afferma di non voler modificare la legge 194, come la destra ha sempre sostenuto in campagna elettorale. Piuttosto, in maniera coatta, tenta di modificare il concetto stesso di capacità giuridica, estendendola dalla nascita al concepimento. [12]


Il ruolo della CGUE sarebbe fondamentale?

A più di vent'anni dalla nascita dell'Unione Europea è solo in questo momento che s'inizia a parlare di un diritto come l’aborto. Appare strano che un progetto - o sogno - che doveva servire a unificare anche il Diritto presenti tante diversità all’interno di una semi federazione di Stati. Forse, servirebbe una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea per equiparare il tutto, ma è anche vero che questa potrebbe essere un'arma a doppio taglio, soprattutto nel caso in cui la pronuncia della CGUE non andasse verso una visione più progressista.



Fonti:

[1] Giordana Liliana Monti, Diritto all’aborto Usa: storica decisione della Corte Suprema, Virgilio, 24 giugno 2022, https://www.laleggepertutti.it/

[2] Includere il diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell'UE, 7 luglio 2022, https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/

[3] Sky TG24, Aborto, i paesi in Europa e nel mondo dove è legale e dove no. MAPPA, 24 maggio 2018, https://tg24.sky.it/mondo/2018/05/25/aborto-in-europa

[4] Andrea Tarquini, Polonia, in vigore la legge che vieta l'aborto. Le donne tornano in piazza, la Repubblica, 27 gennaio 2021, https://www.repubblica.it/esteri

[5] Bartosz Sieniawski, Aborto, il parlamento polacco respinge una legge per la legalizzazione, Euractiv, 24 giugno 2022, https://euractiv.it/section/diritti/

[6] Redazione, Aborto. In Ungheria in vigore la legge sul “battito fetale” che obbliga i medici a fornire alle donne “indicazioni evidenti sui segni vitali del feto” prima di ogni intervento abortivo, quotidiano sanità.it, 21 settembre 2022, https://www.quotidianosanita.it/cronache/

[7] Giulia Siviero, La legge francese sulla parità tra i sessi, il Post, 3 febbraio 2014, https://www.ilpost.it/2014/02/03/legge-parita-francia/

[8] Redazione, Aborto, in Spagna diventa reato ostacolare il diritto all'interruzione di gravidanza: puniti gli "atti molesti, offensivi e intimidatori", Il Fatto Quotidiano, 14 aprile 2022, https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/04/14/

[9] Giglioni F., Manuale di diritto sanitario ed. 2020, Nel Diritto Editore. P. 41

[10] Gazzetta Ufficiale, Legge 22 maggio 1978, https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1978-05-22&atto.codiceRedazionale=078U0194

[11] Codice Civile, Libro I, Titolo I, art. 1: "La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita’’.

[12] La Redazione, Aborto, Gasparri ripresenta la proposta di legge per riconoscere capacità giuridica del nascituro. Pd: “Vogliono smantellare la 194”, Il Fatto Quotidiano, 18 ottobre, https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/10/18/aborto-gasparri-ripresenta-la-proposta-di-legge-per-riconoscere-capacita-giuridica-del-nascituro-pd-vogliono-smantellare-la-194/6843289/


Foto copertina: Cosa viene espulso durante un aborto (fonte MYA Network | Dr. Joan Fleischman, MD, MPA)

bottom of page