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  • Immagine del redattoreAlessio Arriu

Il tradimento di Sfera Ebbasta


È passata poco più di una settimana dall'uscita di "Famoso", il nuovo album di Sfera Ebbasta che domina le classifiche[1] e si candida per l'album più venduto dell'anno. Composto da 13 tracce, l'album racchiude in sé tutti i suoni della scena urban mondiale, che vanno dalla trap al reggaeton. Questo connubio non ha esaltato all'unanimità la fanbase del rapper di Cinisello, perché ha prodotto un album trap, ma con un taglio mainstream, ovvero un suono e un linguaggio che possono ascoltare tutti. Questa scelta potrà sembrare incoerente, potrà risultare un "tradimento" nei confronti della scena musicale in cui è cresciuto, ma se si analizza bene il percorso di Sfera Ebbasta, tutto ciò risulta perfettamente coerente, ma vediamo perché.


Gionata Boschetti in arte Sfera Ebbasta esordisce nella scena nazionale rap quando firma per l'etichetta discografica di Marracash, Roccia Music, al tempo un vivaio di artisti che col senno di poi monopolizzeranno il mercato italiano, è il caso di Luché e di Achille Lauro, tanto per citarne due. Il primo album sotto Roccia Music è una sorta di repack di vecchie tracce, tra cui vi è XDVR, che verrà riutilizzata per il famoso remix con i feat di Marracash e Luché. XDVR a differenza di tutti gli altri album di Sfera, è un disco crudo che odora di strada, le tematiche riguardano la vita della periferia, in particolare di Cinisello Balsamo, storie che Sfera Ebbasta ha vissuto sulla sua pelle. L'album, insieme a quello del rapper Maruego, apre il mercato musicale italiano alla trap, coltivando quindi la nuova "wave" rap del lustro 2015-2020.


Nel 2016 arriva la consacrazione con il primo album sotto la Universal: "Sfera Ebbasta", un contenitore di quello che è stato lo Sfera di "strada", l'archetipo dell'artista rap che deve sfondare e porta il suo mondo nelle orecchie dei suoi ascoltatori. L'album conquista il doppio platino e le classifiche italiane[2], entrando di fatto nell'olimpo degli artisti rap italiani.


Con l'album "Rockstar" si consacra, insieme a Ghali, l'artista di spicco in Italia, rappresentando la scena rap italiana in tutta Europa. In questo album vi è però un taglio diverso, sia nei temi che nel suono, perché non parla più di periferia, ma più che altro ne parla ricordandola con malinconia, come un capitolo chiuso del suo percorso. Parla invece del successo che sta vivendo e si autocelebra per gli obiettivi raggiunti. "Rockstar" supera i primi due dischi, ottenendo 5 dischi di platino[3].



Arriviamo infine al tanto atteso "Famoso", che sta dominando le classifiche e ha già ottenuto un disco d'oro con il singolo “Bottiglie privè”[4]. Le tracce contenute sono strutturate per irrompere nella scena internazionale, e lo si evince dalla scelta dei featuring, Future, Offset e J Balvin più di tutti. Questa scelta però ha tolto attenzione nella cura dei testi, molto semplici e orecchiabili, ma è ciò che l'artista ha sempre voluto fare, perché a differenza dei vari Fabri Fibra e Marracash che hanno fatto degli album "commerciali" rimanendo però fedeli alla cultura Hip Hop, portandola anche nei testi più mainstream, ciò non è mai stato importante per Sfera, che non ha mai dimostrato attaccamento ai principi e ai valori del Rap, lo ha usato come mezzo per portare sul palco la sua arte, e sino ad ora ci sta riuscendo pienamente ed in maniera eccellente.


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