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  • Immagine del redattoreGiulio Ardenghi

Paura dentro lo schermo: cos’è il fenomeno Elsagate?


In una scena del film Donnie Darko di Richard Kelly (2001), Donnie e Gretchen espongono alla loro classe il loro progetto di occhiali da mettere ai neonati, che dovrebbero mostrare loro immagini piacevoli e pacifiche. A un certo punto il loro compagno Seth alza la mano e chiede se non fosse invece possibile mettere negli occhiali delle foto di Satana o di gente morta. La risposta di Gretchen è semplicemente chiedere al ragazzo se davvero farebbe quello a suo figlio. Sembra ovvio che nessuno farebbe mai una cosa del genere, neanche ai figli degli altri. Eppure, forse questo scenario è più realistico di quanto non possa sembrare.


Il problema dello scrivere un articolo su un fenomeno come quello di Elsagate è sempre quello di passare per moralisti che danno consigli tanto spaventosi quanto scontati sui pericoli che si possono trovare in rete, soprattutto nel caso di minori che navigano su internet senza alcuna supervisione da parte di un adulto.


È meglio cominciare lasciando parlare i fatti: nel suo periodo di maggior gloria, il canale YouTube FamilyOFive arrivò al punto di poter vantare 176 milioni di visualizzazioni e 750.000 iscritti.

Cosa c’entra questo? Questo canale, inizialmente chiamato DaddyOFive e chiuso nel 2017, riguardava una famiglia di sette persone, composta da i due genitori e cinque bambini. I video postati sul canale vedevano i bambini ricevere i trattamenti più umilianti e traumatici, il tutto con la pretesa di catalogare gli episodi come prank, ovvero come scherzi. Ad esempio, un video vedeva i genitori mettere a soqquadro una camera per poi incolpare e urlare in faccia a uno dei figli, che ovviamente non fece altro che piangere disperatamente e giurare di non essere stato lui. Altri video vedono il padre spingere uno dei figli contro un mobile oppure istigare il figlio più grande a picchiare i fratelli minori.


In realtà, contenuti come questi sono solo una piccola parte di quello che si intende quando si parla di Elsagate. Formato da Elsa (nome della famosa principessa di Frozen) e dal suffisso -gate, che in inglese si usa per denotare gli scandali, questo nome indica per lo più video postati su YouTube che ritraggono personaggi e temi dei fumetti e dei cartoni cari ai bambini, ma all’interno di essi vengono messi elementi disgustosi o grotteschi, oppure di sesso e violenza espliciti. Come suggerisce il nome, Elsa è uno dei personaggi più usati per questi video, ma sono molto diffusi anche quelli che riguardano Spiderman, Peppa Pig e Topolino.


Ovviamente questi video non sono fatti dalla Disney o dalla Marvel, ma chi crea questi contenuti si appropria di tali personaggi. Per quanto riguarda le motivazioni che portano certe persone a ingannare i più giovani con dei prodotti apparentemente innocui ma che poi si rivelano violenti e potenzialmente traumatizzanti, l’anonimato che internet garantisce spesso non permette di risalire ai creatori dei video e viene perciò difficile chiedergli esplicitamente perché facciano quello che fanno o tracciare profili psicologici.

Trovandosi molti di questi video su YouTube, è facile che molti si imbattano in essi per via della riproduzione automatica: magari il genitore (o l’adulto di riferimento) cerca e fa partire un video assolutamente innocuo basato sui personaggi famosi dei fumetti, ma dopo che il video finisce la piattaforma ne riproduce altri simili. Le cose si complicano ulteriormente se il bambino non è ancora in grado di parlare, e quindi di comunicare con precisione le immagini che sta vedendo, o di leggere il titolo del video che sta per venire riprodotto.


In Italia si parla molto poco di questo fenomeno, perciò, anche a costo di sembrare moralisti o scontati, è davvero importante ribadire che i bambini non devono venire lasciati da soli di fronte a un computer o a un tablet con dei video in riproduzione, in special modo se nemmeno noi sappiamo di preciso a che tipo di contenuti li stiamo sottoponendo.

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